La preoccupazione dei sindacati per il futuro dei Vigili del Fuoco e la sede di Novi
È notizia di questi giorni che l’attuale sede del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Novi Ligure in via de Micheli, in precedenza di proprietà della Provincia di Alessandria, sarebbe stata venduta ad un privato.
La struttura era stata messa all’asta dall’Ente insieme ad altre sue strutture. La notizia della vendita è stata resa nota dai sindacati dei Vigili del Fuoco in una nota ufficiale in cui dichiarano la propria preoccupazione per il futuro dei Vigili del Fuoco e la relativa sede di Novi Ligure. Una preoccupazione che i sindacati hanno manifestato anche in occasione dell’incontro avuto nella giornata di ieri con il sindaco Rocchino Muliere.
“Essendo un servizio essenziale dello Stato siamo certi che la presenza dei Vigili del Fuoco a Novi Ligure verrà garantita e preservata, ma fino a quando il Dipartimento dei Vigili del Fuoco attraverso le strutture preposte non avvierà l’iter per il finanziamento e costruzione di una nuova sede di proprietà, dovremmo tutti quanti vigilare per garantire ai Lavoratori VVF di Novi una dignitosa permanenza presso l’attuale storica e vetusta struttura Novese. – commentano i sindacati – L’incremento del traffico Autostradale e Ferroviario, lo sviluppo del Terziario legato all’espansione del Porto di Genova, il prosieguo dei lavori per la realizzazione del Terzo Valico, necessitano sempre più di interventi di soccorso tecnico rapidi ed efficienti con mezzi moderni e particolari che oggi l’attuale struttura di Novi Ligure non può, anche volendo ospitare. E’ sicuramente indispensabile che le istituzioni interagiscono, anche oggi, tra di loro e che venga avviata una cabina di regia presso la locale Prefettura di Alessandria”.
Ma ciò che più continua a preoccupare i sindacati sono le condizioni dell’attuale sede posta a lato di Piazza XX Settembre, già più volte denunciate da Fp Cgil Vvf, Uilpa Vvf, Confsal, Conapo e Fns Cisl.
“Come è noto, e già denunciato da tempo l’attuale storica Sede necessita di importanti opere di manutenzione ed adeguamento non solo energetico, ma anche igienico sanitario. – aggiungono i sindacati – Risale ai primi anni 2000 l’annuncio dell’accordo raggiunto tra le istituzioni dello Stato e dell’individuazione di un’area ipoteticamente idonea per la realizzazione di una nuova struttura. Dal 2004 ad oggi poco o nulla è stato fatto. Le attuali condizioni strutturali della Sede non consentono ulteriori perdite di tempo per la realizzazione della nuova ed idonea sede”.