Sta per partire la vendemmia 2023, ma l’incognita resta il meteo
Lo dice nettamente il referente tecnico di zona di Confagricoltura Pietro Rampini: “Rese mantenute nel Novese e Gaviese, grazie alle precipitazioni della tarda primavera, che hanno dato ristoro alle piante. Anche in questa zona, però, le vigne più esposte al sole presentano grappoli più diradati.”
Già perché sta per partire la vendemmia 2023 ma l’incognita “meteo” non permette ancora di fare previsioni specifiche. L’andamento del clima degli ultimi anni sta condizionando pesantemente la produzione. Nonostante il 2023, da giugno in poi, sia stato più piovoso rispetto al 2022, il deficit idrico non è ancora stato colmato e, nei terreni più esposti, le piante iniziano a dare segnali di sofferenza.
Se con la fine di agosto non arriveranno nuove precipitazioni, la consistenza degli acini potrà risentirne. “Purtroppo, ci troviamo ancora di fronte ad eventi meteorologici estremi che condizionano fortemente l’attività degli imprenditori agricoli. La nostra zona, per il momento, non ha visto, quest’anno, rovesci piovosi o grandine tali da compromettere la produzione, ad eccezione di alcuni comuni del casalese. Non si dovrebbe pertanto registrare il temuto calo pesante di produzione, come avvenuto in altre regioni italiane. Tuttavia, “paghiamo” ancora la pesante siccità che ha condizionato tutto il 2022. Questa continua incertezza legata al clima, alla quale si sommano aumento di costi, inflazione e speculazioni, ci porta a dire che sarà sempre più importante puntare sull’innovazione, sulla ricerca e sul consolidamento di rapporti di filiera”, dichiara la presidente di Confagricoltura Alessandria Paola Sacco.
Si parte ora con la vendemmia di Pinot Nero e Chardonnay per la produzione di Alta Langa. Verso la fine del mese di agosto si proseguirà con gli aromatici Moscato e Brachetto, seguiti dai bianchi per vini fermi e il Dolcetto. Il Timorasso inizierà ad essere raccolto entro la prima decade si settembre. Seguirà, poi, la raccolta dei rossi.
(red.)