Sono otto le condanne per i veleni nei campi del tortonese

 

Otto le condanne per i veleni sotterrati nei campi del tortonese. Condanne in primo grado per oltre quatto anni a carico di otto dei diciannove imputati del processo Triangolo. I reati ambientali scoperti nel 2015 nel Tortonese dai carabinieri del Noe e dal corpo Forestale dello Stato su incarico della procura antimafia di Torino. Si scoprì che nel Tortonese si sotterravano nelle ex cave in attesa di riqualifica rifiuti di ogni genere, dalle terre inquinate da idrocarburi all’amianto. Poi i siti venivano coltivati a grano.

 

I condannati sono: Daniela Busi, a capo della Busi Ugo di Castelceriolo; Valerio Bonanno, ex titolare della Sap di Spinetta Marengo. Sandro Gandini, già a capo della Autostrasporti Gandini di Voghera; Francesco Ruberto, un tempo alla guida di Idrotecnica e Ruberto Spa; il figlio di quest’ultimo, Daniele Ruberto. Mansueto Serreli, di Alessandria, gestore della ex cava Vidori di Tortona per conto di Ruberto, Laura Zerbinati, di Druento (Torino), consulente del gruppo Ruberto. Loredana Zambelli, di Serravalle Scrivia, all’epoca responsabile del laboratorio Biogest di Bosco Marengo. La Biogest invece assolta da ogni accusa.

 

Della nostra zona assolti anche Giorgio e Christian Perasso, due imprenditori di Arquata Scrivia. Si attendono invece ancora le motivazioni della sentenza.