Arriva in Val Borbera “Corriamo per non dimenticare – Staffetta della Memoria”
Pensi a Pertuso e non può che venire in mente una data. 24 agosto 1944, la battaglia di Pertuso. Il generale Scrivia. La Resistenza partigiana in val Borbera. Tra un paio di mesi, saranno 77 anni. Il tempo scorre, ma il ricordo ha il dovere di rimanere vivo. E proprio per far pulsare ancora il cuore di quei giorni, che il professor Massimo Oliveri ha avuto una intuizione. Una staffetta, tra vecchie e nuove generazioni. La “Staffetta della Memoria”. L’idea è già stata sperimentata da Oliveri otto anni orsono. Corse tra Silvano d’Orba e la Benedicta. La prossima domenica, la location sarà diversa.
Massimo Oliveri, oltre ad essere un appassionato ultramaratoneta, è docente di Scienze Motorie e Sportive. Nella ricerca della sua corsa per non dimenticare ha trovato la collaborazione del gruppo “Giovani Lettori” della biblioteca civica di Vignole. I ragazzi sono stati avvicinati allo studio di questo periodo storico dalla professoressa Simona Raddavero, consigliere comunale e presidente della biblioteca stessa. La professoressa Raddavero e il professor Oliveri sono stati, dunque, il collante per stimolare la curiosità dei giovani studenti. Le letture, i racconti, gli studi su un periodo storico, che in valle è stato molto intenso, hanno fatto il resto.
La testimonianza di chi c’era
Per fare in modo che l’esperienza fosse completa, ci voleva una voce che avesse davvero vissuto quei terribili momenti. Una memoria in presa diretta, una testimonianza personale. Bruno Merlo è un sopravvissuto della Battaglia di Pertuso. Chi meglio di lui poteva accompagnare i ragazzi di Vignole in questa corsa nel tempo e nella Storia?
Toccherà a lui, con il simbolico passaggio del nastro della memoria a Oliveri, dare il via alla corsa, mentre sarà proprio il professore ad accompagnare i ragazzi in quei 14 chilometri circa che mischieranno sport e storia. E, insieme a Bruno, un’altra protagonista sarà la piccola Zoe. Lei non c’era quel giorno di agosto, ma suo nonno Natalino Repetti, giovane di Cabella, si’. Natalino non è sopravvissuto ai suoi 22 anni, persi in quella battaglia. Sacrificati sull’altare di quella libertà di cui possono godere anche i ragazzi che correranno per non dimenticare lui e i suoi compagni.