Caso conti Tari: lo denunciano i Dem in base ai dati forniti dal CSR
Esplode in città il caso TARI. I calcoli fatti dal Comune per determinare l’ammontare della tassa rifiuti pagata dai novesi sarebbero sbagliati e comporterebbero un maggior esborso di quasi 1,3 milioni di euro. Tutto ha origine dal piano economico finanziario in base al quale si determina l’ammontare per ciascuna categoria di contribuenti.
Quello elaborato dal Consorzio Servizi Rifiuti ammonta a 5.594.468 euro, mentre il risultato finale di quello predisposto dall’assessorato al bilancio è superiore di quasi 1,3 milioni. Il risultato finale arriva a 6.882.350,07 euro.
Questi numeri ufficiali sono riportati nella comunicazione inviata dal Presidente del CSR, il Consorzio Servizi Rifiuti, ai Democratici per Novi. Il gruppo consiliare di opposizione, lunedì scorso, aveva presentato un’interpellanza al Sindaco e all’assessore Moncalvo. Inoltre, aveva inviato una lettera all’ente che ha il compito di governare tutto il ciclo dei rifiuti, nella quale aveva chiesto chiarimenti sui numeri. “La situazione è ben più grave di quanto noi immaginassimo – dichiara il capogruppo dei Dem Simone Tedeschi – in questi giorni i novesi stanno pagando la Tari ed è fondamentale che la Giunta risponda con precisione e urgenza non tanto a noi, ma a tutti i cittadini novesi.”
A questo punto spetta al Sindaco Cabella e all’assessore Moncalvo fare chiarezza sui maggiori costi calcolati dal Comune, costi che sono a carico dei privati e di tutte le categorie economiche e professionali che pagano la tassa rifiuti.
Le dichiarazioni di Ravera
Nella lettera inviata ai Democratici per Novi, il Presidente del CSR Angelo Ravera ha fatto chiarezza sui compiti che spettano all’ente da lui presieduto: “L’approvazione delle tariffe della TARI presuppone la validazione del piano economico finanziario (PEF) predisposto dal Consorzio che, al momento, è l’ente territorialmente competente.”
Ravera, indicato alla presidenza del CSR da Cabella, si chiama fuori dalla polemica politica. Inoltre, ci tiene a precisare che la risposta che ha fornito ai Dem come Presidente del Consorzio è di natura esclusivamente tecnica. “Il Comune non deve approvare alcun Piano Economico Finanziario. Deve, però, attenersi a quello che predisponiamo noi per approvare la tassa rifiuti. Tassa che deve pareggiare i costi della raccolta dei rifiuti, dello smaltimento e delle attività amministrative connesse. Comprese le agevolazioni e gli sgravi”.