Rendere gratis i tamponi per i visitatori delle Rsa. La proposta arriva direttamente dall’Assessore alla Sanità piemontese, Luigi Icardi. Durante l’ultimo question time, l’esponente della Giunta Cirio ha risposto in questo modo alla richiesta di Monica Canalis, del Partito Democratico. La consigliera di minoranza aveva interpellato Icardi su un quesito. Come agevolare i parenti dei pazienti ricoverati nelle Rsa regionali?

Tamponi gratis nelle Rsa: due percorsi alternativi

Si potrà scegliere. Farlo direttamente presso le struttre citate, grazie alle forniture gratuite che la Regione distribuisce. Oppure, una volta in possesso di autocertificazione della visita programmata, si potrà effettuare il test antigenico in uno dei 250 hotspot sul territorio.

Parola d’ordine: sicurezza

“Stiamo parlando di due alternative che consentiranno ai parenti di effettuare gli ingressi in piena sicurezza” ha dichiarato Icardi, confermando la volontà di creare focolai sia sugli operatori, sia sui pazienti e i loro ospiti. Inoltre, particolare non irrilevante, non ci saranno costi per gli utenti. “Nessuno dovrà pagare di tasca sua. La dotazione di tamponi alle RSA, rientra a pieno titolo tra gli interventi di sanità pubblica a carico delle aziende sanitarie” ha concluso l’Assessore.

Icardi ha anche ricordato che, lo scoso 17 maggio, il Dirmei ha inviato a tutte le strutture del territorio la nota in cui si illustravano i due percorsi alternativi per l’effettuazione dei tamponi. La proposta del giorno, di fatto, non è altro che l’indirizzo che il dipartimento ha richiesto nei giorni scorsi alle Rsa.

L’opposizione: velocizzare il progetto

A Icardi ha risposto proprio Monica Canalis. L’esponente democratica è apparsa soddisfatta, ma ha rimarcato come sia “importante agevolare l’esecuzione dei tamponi ai visitatori  ovviando alla carenza di personale sanitario che caratterizza queste strutture”. Il motivo è dovuto dal fatto che, dopo l’ordinanza dell’8 maggio del ministro Speranza, c’è stato infatti un rallentamento delle visite dovuto alle difficoltà nell’esecuzione dei tamponi. “E questo – ha chiosato Canalis – dopo tanti mesi di attesa non possiamo permettercelo”.