La deroga alle restrizioni per la caccia a causa della peste suina

 

La Regione Piemonte chiederà una deroga alle restrizioni alla caccia al cinghiale nelle zone virtuose a minor rischio della peste suina. Lo ha annunciato in congiunta delle Commissioni terza, presidente Claudio Sacchetto, e quarta, presidente Luigi Icardi, l’assessore all’Agricoltura Paolo Bongioanni.

“Circa l’ultima ordinanza del commissario nazionale per la lotta alla Psa Giovanni Filippini, che interdice la caccia nelle zone di restrizione 1 – ha detto Bongioanni – farò una richiesta di deroga perché la prima forma di lotta contro la peste suina è il contenimento dei cinghiali. Per poterlo fare ho bisogno di avere in mano i numeri che testimonino e confermino che siamo in zona a basso rischio”.

 

Per fare il punto della situazione era presente anche l’assessore alla Sanità Federico Riboldi che con il collega ha svolto un’informativa appunto sull’evoluzione della peste suina africana sul nostro territorio.

Bongioanni a definito la situazione attuale “non semplice, dal momento che si tratta di una forma virale che si muove, pericolosa, estremamente invasiva e difficile da contenere”.

 

Peste suina, un danno da 30 milioni al mese

Se la peste suina africana dovesse progredire farebbe perdere fino a due punti mezzo del Pil nazionale nel settore suinicolo. Lo ha detto Giorgio Sapino, commissario ad acta di Alessandria, Cuneo, Asti e Alba, nell’audizione del mattino in congiunta di terza e quarta.

Per il mancato ritiro delle carni fresche, il danno stimato per il settore è di circa 30 milioni di euro al mese, in forte incremento: oggi anche il Canada non acquista più le nostre carni suine.