Lega, al via la raccolta firme per i Referendum sulla Giustizia: banchetti anche a Novi e Arquata

 

Al via nel week end in tutto il Piemonte la raccolta firme ‘Chi sbaglia paga!’ per i Referendum sulla Giustizia che la Lega ha deciso di promuovere insieme al Partito Radicale. Gli appuntamenti anche nel novese: due a Novi e uno ad Arquata. Il gazebo a Novi sarà in viale Saffi venerdì 2 luglio dalle 14 alle 18. Sabato 3 si sposta in via Girardengo dalle 15 alle 18. Ad Arquata invece sempre sabato 3 in via Libarna 159 dalle 9 alle 12:30.

 

Gli argomenti dei sei Referendum sulla Giustizia

 

Il primo riguarda la responsabilità civile dei magistrati. Oggi la legge prevede che un cittadino danneggiato da una sentenza possa rivalersi contro lo Stato, ma non possa chiamare in causa direttamente il magistrato. Il quesito chiede la modifica di questa normativa prevedendo che il cittadino possa chiedere il risarcimento dei danni direttamente a un magistrato.

 

Il secondo referendum interviene sulla separazione delle carriere. Prevede di separare nettamente le funzioni di magistrato requirente (pubblico ministero) e magistrato giudicante (giudice). Se approvato, a inizio carriera il magistrato dovrà scegliere o per la funzione giudicante o per quella requirente, senza più la possibilità di passare dall’una all’altra.

 

Il terzo quesito riguarda la custodia cautelare, cioè la custodia preventiva a cui un imputato può essere oggi sottoposto prima della sentenza. In base all’articolo 274 del codice di procedura penale, nei casi in cui c’è il pericolo di fuga, di inquinamento delle prove o di compimento di nuovi e gravi reati. Il quesito referendario interviene su questi specifici casi, limitando il carcere preventivo alla terza ipotesi di pericolo, e cioè ai soli reati gravi.

 

Il quarto referendum chiede di abolire la legge Severino nella parte in cui prevede la sanzione accessoria dell’incandidabilità e del divieto di ricoprire cariche elettive e di governo dopo una condanna definitiva. Lega e Radicali vogliono superare gli automatismi della legge e lasciare ai giudici la libertà di decidere caso per caso se applicare o no l’interdizione dai pubblici uffici.

 

Il quinto quesito riguarda la raccolta firme per il magistrato che intende candidarsi al Consiglio superiore della magistratura, l’organo di autogoverno della magistratura. Il referendum chiede l’abrogazione della raccolta per evitare che la candidatura venga appoggiata da una corrente interna.

 

L’ultimo quesito interviene sulla valutazione dei magistrati, cioè sui consigli giudiziari, gli organi che hanno il compito di valutare l’operato dei magistrati e che possono essere composti anche da membri non togati (da avvocati, ad esempio), ma nei quali, oggi, solo i membri togati hanno diritto di voto. Lega e Radicali vogliono dare anche ai membri non togati la possibilità di esercitare il diritto di voto sulle valutazioni dei magistrati.