Si sta parlando di una recinzione per la peste suina

 

L’ipotesi si sta concretizzando per una recinzione anti peste suina africana. Interesserebbe diciotto Comuni, dall’Ovadese arriverà in Val Borbera passando per il Novese. Una rete metallica che impedirebbe ai cinghiali di abbandonare l’area della zona infetta. Un progetto che taglierebbe in due molti Comuni lungo le strade provinciali e comunali.

La recinzione sarà lunga circa 230 chilometri e si svilupperà tra le province di Alessandria e di Genova. Si parla comunque di efficacia dubbia, viste le tante strade e aree abitate lungo il percorso.

 

 

Nell’Ovadese passerà a Molare, Cremolino, Trisobbio, Carpeneto e Predosa. Poi Fresonara e Basaluzzo, arrivando nella parte nord del Comune di Novi tagliando a metà il territorio di Pozzolo. Poi un piccolo pezzo di Tortona scendendo a Villalvernia, Cassano, Sardigliano e Stazzano. Infine arriverà in Val Borbera: dividerà a metà i Comuni di Borghetto, Grondona e Roccaforte per terminare a Mongiardino. Da lì proseguirà verso la Liguria. Tante però le perplessità sull’effettiva utilità della recinzione anti peste suina. E soprattutto sui vari disagi che potrebbe portare proprio ai Comuni interessati.

 

I sindaci hanno dato disponibilità di massima al progetto, però vogliono compensazioni per i territori coinvolti. Previsto un vertice in prefettura con la partecipazione del commissario per l’emergenza Angelo Ferrari, l’assessore regionale Marco Protopapa e gli altri componenti dell’unità di crisi. Enrico Bussalino, presidente della provincia, si farà portavoce degli enti locali alessandrini.