Ancora critica la situazione per quanto riguarda la peste suina
La situazione della peste suina nel nostro territorio rimane critica. Solo ieri la lettera aperta di Borberambiente, Il cammino dei ribelli, l’Associazione albergatori della valle e il Comitato per il territorio delle Quattro Province. Lettera per sollecitare i Sindaci a trovare una soluzione a un problema che non sembra avere fine. E che con le restrizioni sta colpendo duramente un territorio intero. Sono infatti 46 attualmente i casi accertati di peste suina, 25 in Piemonte e 21 in Liguria. Gli ultimi ritrovamenti di carcasse infette avvenuti ad Arquata, Ovada, Castelletto d’Orba, Lerma e Ronco per quanto riguarda la Liguria.
Ci sono poi le stime di Angelo Ferrari, direttore dell’Istituto zooprofilattico di Torino e pronto a diventare commissario per l’emergenza della peste suina. Stando ai numeri sono circa 4000 i cinghiali nella nostra area a cavallo tra le due regioni, e l’80% è da abbattere. Non solo, Ferrari ha segnalato oltre 300 carcasse di cinghiale rinvenute in Piemonte dal 7 gennaio. 142 di queste proprio nella zona infetta, sottoposte ad analisi dall’istituto torinese. Secondo l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, i maiali da abbattere sono stati stimati in circa 5000. La Regione ha incaricato una ditta per occuparsi della distruzione delle carcasse e ha stanziato 1,8 milioni.
Si parla anche di una recinzione, imposta dalla Commissione europea, nell’area tra le autostrade per contenere i cinghiali. La recinzione richiederebbe circa 15 milioni di euro. Soldi che probabilmente verrebbero prelevati dalla somma stanziata dal governo per la sicurezza degli allevamenti. Ferrari vorrebbe una recinzione mobile, ma questo punto sta causando diversi malumori.