Potrebbe allentarsi lo stop all’outdoor per la peste suina

 

Sembra si possa andare verso un allentamento delle misure per la peste suina. Entro un mese lo stop alle attività all’aperto nella zona infetta potrebbe essere parzialmente allentato. Parole del commissario straordinario per la peste suina, Angelo Ferrari. Si è infatti tenuto un incontro online con il Comitato #fuoridipeste, che ha esposto il proprio protocollo di comportamento per gli escursionisti.
 Nel documento si propone quindi di riaprire il territorio alle attività, sempre nel rispetto di alcune regole che impediscano comunque la diffusione della peste suina africana.

Un protocollo adottato anche dalle Aree protette dell’Appennino piemontese. Si parla di riapertura immediata di tutti i sentieri della zona infetta, con una serie di regole come la disinfezione delle scarpe.

 

Ferrari ha spiegato che per certificare l’eradicazione della malattia è necessario che passi un anno dal ritrovamento dell’ultima carcassa. “Per questo non potrà essere certificata, nella migliore delle ipotesi, prima dell’autunno 2023”. Da qui la necessità di interventi tempestivi, perché se si verificasse il passaggio della peste suina dai cinghiali ai maiali – ipotesi finora scongiurata – “le conseguenze sarebbero assai più catastrofiche di quelle attuali, con pesantissime ripercussioni su allevamenti suinicoli e commercializzazione dei prodotti da essi derivati. Il Piemonte conta più di 1,3 milioni di suini, quasi tutti presenti nella provincia di Cuneo: un patrimonio che da salvaguardare. C’è grande attività di monitoraggio delle carcasse, come richiesto da Comunità europea e Ministero, e sono state rilevate a oggi 60 positività su un numero ingente di controlli effettuati”. Ancora in discussione invece la questione della recinzione per il contenimento.