Pernigotti, il punto di vista di Democratici e Buona Destra

Dopo l’ultimo Consiglio comunale, il tema del momento a Novi resta sempre la crisi della Pernigotti. Voci che si rincorrono, speranze che crescono e si affievoliscono in poco tempo. Quale futuro potrà avere la storica azienda dolciaria è un intricato rebus lontano dall’essere risolto. E, mentre i lavoratori annunciano un sit in per la giornata del 25 insieme ai sindaci, ecco le parole di due partiti cittadini.

I Dem chiedono un tavolo di crisi con il Mise

La richiesta del gruppo di Simone Tedeschi e Rocchino Muliere sembra andare nella direzione presa dal Sindaco Cabella, dopo la lettera al Ministro Giorgetti. “I fratelli Toksoz, proprietari dell’azienda e del marchio, hanno dimostrato di non essere in grado di portare avanti il marchio, che è patrimonio storico e culturale della città. E’ ora che vendano la Pernigotti a imprenditori capaci”. Le parole dell’ex Primo cittadino. Tempo scaduto, insomma. Occorre chiedere l’apertura del tavolo, dicono i Dem, lasciando da parte i gemellaggi al futuro.

 

Buona Destra chiede unità di intenti

Dall’altra parte, Buona Destra, tramite i suoi referenti locali, chiede massima attenzione e unità da parte di politica e istituzioni. Le promesse fatte dalla proprietà all’atto dell’acquisto non sono state mantenute e la preoccupazione di sindacati, istituzioni, lavoratori e cittadini novesi è che il 30 Giugno lo stabilimento possa chiudere definitivamente“. Affermano nel loro comunicato. Occore, proseguono, mantenere alta l’attenzione, per salvaguardare un marchio storico del Made in Italy.