Il CAI di Novi sulle cime di vette leggendarie
Otto iscritti alla sezione novese del Gruppo Alpino Italiano si sono cimentati in una spedizione ricca di emozioni in Nepal.
L’avventuroso trekking ad alta quota nello stato dell’Asia meridionale era in programma già per il sessantesimo anniversario della fondazione del Club Alpino novese nel 2020. Poi l’emergenza sanitaria del Coronavirus, seguita da altri motivi, hanno fatto slittare il viaggio fino a quest’anno.
Marco Cagetti, Maria Montanarella e Pietro Merlo hanno raggiunto la cima del Chulu West posta a 6.419 metri di altezza sul livello del mare, mentre un secondo gruppo – composto dal presidente Giovanni Brocca, Giorgio Ravazzi, Gianna Timossi, Giorgio Gualco, Dario Cagetti – hanno raggiunto il Passo Thorong a 5.416 metri di altezza.
Una spedizione ricca di emozioni ma che ha impegnato non poco i partecipanti, tra cui due di 74 anni, che già nei mesi precedenti la partenza per il Nepal si sono dovuti preparare con allenamenti specifici, tra cui prove di resistenza sia alla quota che al cammino.
“Chi ha fatto il trekking di alta quota è partito da una quota piuttosto bassa da 2.600 metri di altezza sul livello del mare per arrivare ai 5.400 del passo Thorang, facendo gradualmente tutti i passaggi senza avere problemi di mal di quota. – spiega il presidente della sezione Cai di Novi, Giovanni Brocco, nell’intervista rilasciata a Maurizio Priano e pubblicata sull’ultimo numero di Panorama di Novi.
“Il dislivello percorso ogni giorno è dipeso anche dalle cose che si dovevano vedere. Come le chiese, i monasteri, taluni di fede buddista e altri induisti. Ogni giorno abbiamo camminato e anche per molte ore ma ci siamo anche dedicati a vedere e a informarci sulla cultura locale” – ha aggiunto Brocca che ha raccontato tutte le fasi della spedizione nell’intervista.
“Perché partecipiamo a queste iniziative? Perché siamo mossi dal desiderio di metterci alla prova, di vivere delle avventure, di scoprire nuove realtà. Per me anche il giro a 5.500 metri di altezza è stato fantastico e mi ha riempito di soddisfazione” – commenta il presidente, il quale ha poi anticipato che per il prossimo anno sono già in fase di progettazione due iniziative analoghe a quella svolta in Nepal, una in Turchia e una in Sudamerica.
Trovate l’intervista completa con il racconto della spedizione sull’ultimo numero di Panorama di Novi, in edicola da ieri.