Pale eoliche, la magistratura nega la costruzione sul monte Poggio

Alla fine, hanno vinto la Regione e il Parco. Niente pale eoliche sul monte Poggio, secondo il Tar, espressosi in queste ore. I sette aerogeneratori, alti 130 metri, da 14 Mw di potenza, che la Seva di Milano voleva innalzare a Fraconalto non ci saranno.

 

Motivazione: salvaguardare la più importante rotta migratoria primaverile del Piemonte. A tutela, quindi, di specie come il biancone, l’aquila reale e il gufo reale. Per il Parco, infatti, già dal 2015 la costruzione delle pale avrebbe causato danni a questi animali. Troppo vicino alla Zona di protezione speciale. Passano due anni e, nonostante le proroghe concesse dalla Provincia, la Regione decide di vietare nuovi impianti.

 

A quel punto, incomincia una disputa legale tra la Seva, azienda costruttrice e gli enti citati, sostenuti anche da 23 cittadini del luogo. Vane le proposte di compensazioni economiche per i comuni coinvolti. Il Parco, presieduto dal compianto Dino Bianchi, rifiuta. Con l’epilogo odierno, con il Tar che ha bocciato tutte le tesi dei legali della società di Milano.