Operatrici di Me.dea al confine per aiutare le donne ucraine
Paola Carbonero e Camilla Lasagna sono due giovani operatrici di Me.dea. Sono in partenza per una missione di aiuto a donne e bambini, ai confini, nell’ambito del progetto “Leaving Violence. Living Safe” realizzato da D.i.Re – Donne in rete contro la violenza in partnership, con UNHCR, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.
Il progetto è stato avviato nel 2018 per imparare ad accogliere donne richiedenti asilo e rifugiate, che si lasciano alle spalle esperienze di violenza multiple e giungono nel nostro Paese in cerca di una vita diversa, ma rischiano di ricadere nella spirale della violenza.
L’iniziativa, che da allora vede impegnate operatrici, mediatrici culturali, avvocate ed esperte dei centri antiviolenza, ha acquisito un significato nuovo, più ampio, a seguito della guerra in Ucraina. D.i.Re è stata chiamata a partecipare con una delegazione di operatrici e mediatrici/interpreti al lavoro nei Blue Dots, luoghi sicuri attivati da UNHCR e UNICEF al confine italiano, in risposta all’emergenza ucraina, e rivolti a minorenni, donne, famiglie e altre persone con esigenze specifiche. Qui vengono erogati servizi di base, tra cui informativa legale, orientamento ai servizi, informativa sul sostegno alle donne in situazioni di violenza.
Esperienza al servizio di chi ne ha bisogno
È qui che Paola e Camilla presteranno la loro attività. Paola, Dottoressa in Filosofia e in Educazione professionale, si occupa della tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori presso la Cgil di Alessandria. Operatrice di me.dea dal 2018. Per l’associazione si dedica al sostegno delle donne accolte nelle case rifugio dell’associazione e alle attività di prevenzione.
Ampiamente formata nell’ambito della violenza di genere e della violenza assistita, continua a tenersi aggiornata sul tema e sta frequentando il corso post universitario di perfezionamento sulla violenza di genere all’Università di Firenze. Camilla dopo aver svolto il servizio civile a me.dea tra il 2021 e il 2022 ha deciso di rimanere in associazione.
Oggi è operativa nel servizio di ospitalità dell’associazione e lavora con le donne accolte in casa rifugio, oltre che nel gruppo prevenzione. È Psicologa, Dottoressa in Psicologia Sociale. Interessata da sempre ai temi femministi e, già a partire dagli anni universitari, al lavoro su diversi fronti riguardo gli studi di genere, l’esclusione e l’inclusione sociale. È alla sua prima esperienza all’estero. Anche se ha già avuto occasione di sperimentarsi nei luoghi di accoglienza in Italia a fianco delle persone migranti. Occupandosi di uno studio universitario riguardante le conseguenze dell’esclusione sociale subìta. Paola sarà impegnata dal 28 agosto al 10 settembre sul confine sloveno, Camilla dall’11 settembre al primo ottobre sul confine austriaco.
(red.)