Nuova discussione per l’omicidio di Borghetto

 

La Corte costituzionale oggi dovrà risolvere la questione di legittimità della norma che al momento non permette di concedere attenuanti per Agostina Barbieri, già condannata in primo grado per l’omicidio del marito avvenuto a luglio 2021 a Borghetto Borbera. A maggio il processo d’Appello a Torino era infatti stato sospeso in attesa di questa pronuncia.

La Corte d’Assise di Alessandria aveva condannato la donna a quattro anni e dieci mesi con il riconoscimento della legittima difesa putativa. In secondo grado Procura generale e difensore di Barbieri, l’avvocato Lorenzo Repetti, avevano concordato per una pena leggermente superiore a quella di primo grado (sei anni e due mesi). C’era però l’attenuante di aver agito per motivi di particolare valore morale e sociale, ovvero “avendo agito sotto la spinta dell’amore materno ovvero nell’intento di salvaguardare l’incolumità dell’unico figlio”. La Corte non ha però potuto accogliere la richiesta proprio per il vincolo posto dalla norma del Codice rosso. Secondo la quale non si può concedere la prevalenza o un bilanciamento delle altre attenuanti generiche e della provocazione per accumulo rispetto all’aggravante del vincolo della parentela. Ecco perché gli atti sono stati inviati alla Corte costituzionale che discuterà oggi il caso, di fatto sospendendo il processo.

Agostina Barbieri aveva ucciso il marito Luciano Giacobone dopo l’ennesimo litigio tra i due. La donna aveva prima sedato il marito e poi strangolato con i lacci delle scarpe, chiamando poi lei stessa i carabinieri.