Il lavoro di Massimiliana Spinola

 

Discendente della casata Spinola, una delle famiglie storiche più antiche d’Europa che contrassegnò la vita politica e culturale della Repubblica di Genova, Massimiliana Spinola, oltre a essere una donna dal carattere dolcissimo, dotata di grande spirito di accoglienza e della capacità di mettere completamente a proprio agio gli ospiti, è anche una grande appassionata di arte contemporanea, di buon vino, della natura e degli animali. Trasferitasi a Tassarolo nel 2005 dopo la morte del padre, ha lasciato alle sue spalle il precedente impiego nel mondo dell’arte che svolgeva tra Londra e New York per dedicarsi all’azienda vinicola di famiglia, la cui attività si perde nei secoli. Il richiamo al mondo del vino è addirittura presente nel loro stemma in cui il nome Spinola è rappresentato dal simbolo di una spina di botte che veniva usata per prelevare il vino dalle grandi botti di legno.

 

Massimiliana una volta ritornata a Tassarolo dopo l’esperienza all’estero, ha preso in mano la gestione della tenuta agricola che si estende sulle meravigliose colline tassarolesi per ventisei ettari di cui diciotto coltivati a vigna. Tuttavia si è subito posta un obiettivo assolutamente ambizioso: quello di andare oltre i metodi convenzionali di coltivazione delle viti e di vinificazione, abbracciando una filosofia fondata sul rispetto del suolo, della terra e dell’ecosistema e intraprendendo un tipo di produzione biologico e biodinamico.

 

Nel numero di Panorama di Novi in edicola l’intervista a cura di Alessandra Sorlino.