Mascherine a scuola, per Italexit si tratta di una imposizione esagerata
L'uso delle mascherine a scuola, sin dai primi giorni di classi in presenza dopo la pandemia, resta un argomento che agita il dibattito politico. Un dibattito che ha messo da parte il tema Covid solo per la campagna elettorale appena terminata.
Ora, con l'arrivo dell'autunno e il fisiologico aumento dei casi, pandemia, vaccini e Green Pass torneranno ai primi punti dell'agenda politica. Sul tema interviene Italexit, il partito del giornalista Gianluigi Paragone. Il motivo? Secondo gli esponenti locali, alcuni presidi imporrebbero l'uso delle FFP2 nelle classi, in caso di alunni positivi. L'obbligo avrebbe durata 10 giorni e in, caso di diniego, prevista la sospensione dalle lezioni.
"Una decisione che ci lascia perplessi". Dichiarano gli esponenti novesi, i quali proseguono. "In primo luogo, perché è ormai dimostrata l’inutilità delle mascherine per arrestare il coronavirus. Inoltre, perché non si comprende quale sarebbe la norma di legge che giustificherebbe questa imposizione". I presidi, sempre secondo a Italexit, si appellano alle direttive emanate dal Ministero della Salute nel corso dell'anno, ma che a loro modo di vedere appare superata, vista la situazione attuale. In sintesi, "si tratta di una decisione unilaterale di presidi o insegnanti". E mentre si annuncia battaglia, l'autunno rischia di portare un aumento dei casi, anche se al momento la situazione sembra sotto controllo.
(g.g.)