Lerma, nei locali di una ex cantina di montagna le carcasse degli animali
Per velocizzare il depopolamento dei cinghiali, a Lerma, i locali di una ex cantina di montagna a breve diventeranno una cella frigorifera per le carcasse degli animali.
Lo stabile è di proprietà dell’Unione Montana dal Tobbio al Colma e ora sta per trasformarsi in una sorta di deposito di cinghiali, gli animali maggiormente colpiti dalla Peste suina africana. Il vice presidente, Franco Ravera, ha confermato la notizia, affermando di aver dato la massima disponibilità agli agricoltori del territorio. In tal modo si spera di accelerare l’abbattimento degli animali, che popolano in gran numero queste vallate tra Novese ed Ovadese. E che, spesso, sono causa di problemi, tra la Psa e la devastazione di orti e campi da coltivare. Il progetto interesserà dieci comuni del territorio. Un territorio dove la famosa rete anti peste suina è pronta. Occorreva trovare un posto per abbattere i cinghiali e la soluzione sembra essere la vecchia cantina vinicola.
Intanto, i casi di bestie trovate positive aumentano. In provincia, dallo scoppio dell’epidemia, sono 209 i cadaveri rinvenuti. Molti di questi riguardano comuni del territorio circostante. Un elenco che sembra destinato ad aumentare. Arquata (12 casi), Bosio (3), Carrega (1), Carrosio (1), Fraconalto (2), Francavilla (6), Gavi (10), Grondona (8), Lerma (7), Mornese (1), Novi (5), Parodi (2), Roccaforte (1), Serravalle (3), Tassarolo (3) e Voltaggio (9).
(red.)