Il boom del padel a Novi con Leopoldo Barzi

 

Un vero e proprio boom. Un’esplosione inattesa e ancora in corso, che sta interessando gli sportivi di tutta Italia. Anche, ovviamente, a Novi. Il padel è ormai una realtà consolidata nel nostro Paese. Una passione travolgente che riguarda tutti, dai ragazzini agli over 60. Donne e uomini. Racchetta in mano e la voglia di divertirsi. In città, dallo scorso 14 maggio, sono stati inaugurati i primi due campi. Numero che è cresciuto sino agli attuali cinque, divisi tra il circolo Ilva e il CND alla Merella. Uno sviluppo esponenziale, aiutato dal gran lavoro della Federazione, nata nel 1991 e che, a sentire appassionati e addetti ai lavori, non ha ancora raggiunto il suo apice. Ne parliamo con Leopoldo Barzi, maestro di tennis, ex giocatore e appassionato di questo sport divenuto famoso anche da noi. Dopo essere sbocciato in Argentina e aver raggiunto estrema popolarità in Spagna.

 

Quando nasce la passione per il padel dalle nostre parti?

«Il picco, sicuramente, lo ha raggiunto durante i mesi della pandemia. Quando gli sport di contatto erano vietati, la Federazione è riuscita ad aprire molti campi all’aperto, concedendo agli sportivi un po’ di svago. Niente calcetto, niente basket, in molti si sono ‘rifugiati’ nel padel ed è stato un successo».

 

Nel numero di Panorama di Novi in edicola l’intervista a cura di Giovanni Guido.