Gara di Enduro, ambientalisti preoccupati per la tutela del terriotorio
Viva preoccupazione per la gara internazionale di Enduro ,che si terrà dal 30 agosto al 4 settembre tra le valli Staffora, Curone e Grue e l’esigenza di una valorizzazione e di una tutela del territorio è stata espressa nella conferenza stampa tenutasi a Tortona mercoledì. Presenti, fra gli organizzatori della conferenza stampa, anche il presidente del Club Alpino italiano di Novi, Antonio Repetto, e Maria Grazia Gavazza dell’associazione Tam,Tutela ambiente montano.
All’inizio è stata illustrata la vicenda. Dal novembre del 2018, quando si ebbe la notizia che era stata accettata la richiesta avanzata dal Motoclub Alfieri di Asti di una Sei giorni internazionale di Enduro. La quale avrebbe avuto luogo tra le valli Staffora, Curone e Grue, interessando sentieri e zone care agli escursionisti e a chi ama l’ambiente. “Il tutto – è stato ribadito nel corso della conferenza stampa – senza che gli organizzatori avessero prima consultato e condiviso la pianificazione dell’evento con le regioni Lombardia e Piemonte, le province di Alessandria e Pavia, la comunità montana dell’Oltrepò ed i sindaci dei comuni interessati.”
Successivamente, nel marzo del 2019, è stato costituito un coordinamento fra le associazioni interessate alla tutela del territorio e quindi il Forum Sentierivivi4P che raggruppa oltre trenta associazioni ambientaliste.
Preoccupazione è stata espressa non solo in merito alla gara internazionale di enduro quanto sulla necessità che il territorio montano venga preservato da un aumento dei mezzi motorizzati. In particolare, è stata messa in evidenza la contraddizione un fatto. Ovvero, la promozione di questi luoghi come spazio da fruire con mezzi motorizzati e gli importanti investimenti pubblici e privati profusi per lanciare nelle stesse valli una forma di turismo lento e consapevole.
Renzo Poggi, del gruppo micologico di Voghera, ha invitato la persone a recarsi nei giorni precedenti le gare e successivamente alla loro effettuazione e fare foto e riprese ai sentieri interessati dall’evento per chiedere quindi il ripristino alla situazione in cui si presentavano.