Grandi disagi per i lavori nel Basso Pieve a Novi
Sono iniziati i lavori di cantierizzazione per la realizzazione del nuovo cavalcaferrovia alle porte di Novi nel Basso Pieve, ma già prima della partenza ufficiale le polemiche non si sono fatte attendere. L’imponente infrastruttura, lunga 86 metri e parte del progetto del Terzo Valico, ha generato i primi malumori tra gli abitanti, preoccupati per i pesanti disagi che si protrarranno per almeno quattro mesi.
A sollevare le prime critiche sono stati i residenti di via Stradella, una stretta strada di campagna fondamentale per la viabilità locale. Qui, il posizionamento della segnaletica verticale ha destato sorpresa e irritazione: i cartelli, piazzati davanti a ogni singola abitazione, hanno creato un effetto quasi soffocante. Alcuni abitanti hanno lamentato che la segnaletica, impiantata direttamente con il cemento, ostacola anche l’accesso ai campi coltivati, rendendo impossibile il passaggio di mezzi agricoli come i trattori.
Durante un'assemblea pubblica alla parrocchia della Pieve, i cittadini hanno espresso la speranza che venga prevista una viabilità alternativa, denunciando come via Stradella – da sempre una strada stretta e storicamente inadatta a grandi flussi di traffico – rischi di subire un peggioramento drammatico.
L'assenza del Cociv
La situazione si è ulteriormente complicata con l'assenza dei rappresentanti del Cociv, il consorzio responsabile dei lavori, all'assemblea pubblica organizzata dal Comune. Nonostante l'annunciata partecipazione, Cociv ha motivato la sua assenza parlando di "pregressi impegni", assicurando però la disponibilità a futuri confronti.
Il Comune di Novi si sta impegnando per garantire una gestione più ordinata del traffico durante i lavori e per ottenere da Cociv il ripristino delle strade al termine del cantiere. Ma intanto, a pagare il prezzo più alto sono proprio i residenti, come racconta la storia di Grazia "Monica" Moi e Maurizio Esposito, una coppia di taxisti che vive in strada Cassano, proprio accanto al futuro cavalcaferrovia.
Le parole dei residenti
Monica Moi ha raccontato come la loro casa abbia un unico accesso carrabile, situato esattamente nel punto in cui inizierà la rampa di otto metri per il nuovo cavalcaferrovia. La donna ha spiegato di essere estremamente preoccupata: una volta terminata l'opera, teme che uscire di casa con l'auto diventerà pericoloso, visto il traffico e la pendenza della nuova strada. Ha ricordato che anni fa i tecnici del Cociv avevano ipotizzato l'installazione di un semaforo per agevolare l'accesso, ma che ad oggi nessuna soluzione concreta è stata adottata.
Con l'apertura del cantiere, Monica e Maurizio si troveranno inoltre a dover percorrere ogni giorno 4-5 chilometri in più solo per uscire di casa, visto che la strada principale sarà chiusa. Una complicazione che si aggiunge a tredici anni di disagi vissuti accanto al cantiere del Terzo Valico, tra rumori incessanti e svalutazione degli immobili.
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Foto di Dino Ferretti.