In val Borbera aumenta la delusione per il protrarsi di alcuni disservizi
In val Borbera la situazione dei disservizi non si arresta. Almeno stando alle parole, pubblicate su Facebook nella pagina dell’Associazione Albergatori e Ristoratori locali.
Il punto di partenza resta la foto che pubblichiamo in copertina. La tristemente famosa frana di Carrega. Disagio che ancora blocca il Comune dell’alta valle, che il 7 ospita una rassegna di Appennino Futuro Remoto. Parole dure, che denotano una situazione che si protrae da troppo tempo. “Inutile organizzare giornate di convegni, incontri e meeting sulla montagna. Scrivere decine di tomi e spendere migliaia di parole su quello che si potrebbe e si dovrebbe fare per far rivivere la montagna, se i problemi restano”. Scrivono.
Un elenco ampio. Mancanza di servizi di base, nello specifico “medici di base e servizi sanitari, banche, poste, trasporto pubblico, trasporto scolastico”. L’annosa questione stradale, “il segnale wi fi pressoché inesistente e la pulizia di fiumi e boschi”. Parlano di “speranza ridotta al lumicino”. Sottolineano il rischio di una montagna che muore, salvata dall’amore e dalla passione delle persone che scelgono, o hanno scelto, di viverci per tutto l’anno. Richiedono interventi seri, primo tra tutti la risoluzione della frana a Carrega. Un grido d’allarme a Provincia e Regione? Forse, intanto sabato il paese si veste a festa per un evento tra musiche e tradizioni. In attesa di tempi migliori.
(g.g.)