Ilva, il 20 luglio sciopero in tutte le fabbriche del Paese
Il prossimo 20 luglio, ci sarà uno sciopero in tutti gli stabilimenti Ilva d’Italia. Lo scopo della protesta sindacale è sollecitare Acciaierie d’Italia a condividere con i lavoratori il piano industriale della nuova società. Società che si appresta a rilevare la gestione del Gruppo Ilva dopo quasi tre anni di affitto ad ArcelorMittal Italia. A Novi, i dipendenti hanno deciso di scioperare per una serie di motivi. Carenza di investimenti sulle manutenzioni degli impianti nella ferriera. Eccessivo ricorso alla cassa integrazione che diminuisce sensibilmente lo stipendio dei lavoratori coinvolti. Infine, ritardo nel pagamento dell’una tantum del 3% della remunerazione annua lorda in sostituzione del premio di risultato.
I dipendenti di Acciaierie d’Italia, ex Ilva, in servizio allo stabilimento di Novi sollecitano anche la ripresa della trattativa sul contratto integrativo e sottolineano la carenza di lavoratori nell’organico di fabbrica. Insomma, una lista di problemi che affligono l’enorme stabilimento di strada Bosco Marengo. Secondo le ultime notizie, ci sarà un picchetto dinnanzi alla portineria della fabbrica, dove formeranno un corteo per avviarsi a piedi verso la rotonda che porta in direzione Bosco Marengo.
Intanto, mentre le fabbriche sciopereranno, a Roma proseguono le trattative tra governo, parti sociali e azienda. Il Ministro dell’Industria, Giancarlo Giorgetti, ha più volte richiesta all’azienda un piano industriale aggiornato ed integrato con la presenza del socio pubblico. Mentre il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, sta cercando di mediare tra lavoratori e Acciaierie d’Italia per quanto riguarda il tema della cassa integrazione. “Sarà uno strumento limitato nel tempo” ha dichiarato l’esponente del Partito Democratico.