Il partigiano Aldo Ravina “Fieramosca” omaggiato a Grondona
Sabato Grondona ricorderà il partigiano Aldo Ravina “Fieramosca” e il suo sacrificio, occorso il 21 dicembre 1944. Presenti, oltre alle autorità guidate dal Sindaco Silvio Barbieri, anche Claudio Balostro, in rappresentanza della Brigata Oreste e dell’Anpi.
La storia
Di origine genovese, Ravina si arruola volontario nella Marina, ma dopo i fatti dell’otto settembre 1943, decide di unirsi ai partigiani. Va a Grondona, valle Spinti. Ha solo 17 anni quando entra nella Brigata Oreste, Battaglione “Nino Franchi”, operativo in val Borbera, tra i crinali che dividono Cabella da Mongiardino. Dopo aver partecipato a diverse azioni contro i fascisti e i nazisti presenti in quelle località per azioni di rastrellamento, viene catturato. Una spia fa il suo nome e il 16 dicembre 1944 a Rovello, insieme a molti altri partigiani, viene preso. Disarmati, privi delle scarpe, caricati di pesanti zaini vengono fatti marciare fino a Casella, in Liguria e rinchiusi a Villa Teresa, sede del comando tedesco.
Passano cinque giorni, poi “Fieramosca”, insieme ad altri cinque, muore sotto i colpi di un fucile. I tedeschi li avevano portati in un luogo remoto, probabilmente nei pressi dello Scrivia. Un sacrificio, il suo, premiato in seguito con la medaglia di bronzo al valor militare. Un sacrificio da ricordare, come quello di altri ragazzi che, tra quelle valli, persero la vita in giovane età. Giuseppe Salvarezza, Ottavio Grottin, Giulio Grassano. Tutti caduti in quel sanguinoso inverno del 1944.