Il Museo di Arte contadina a Vigo
Benvenuti a Vigo, «ventisei abitanti e centoventi tesserati al Circolo». Il Circolo sarebbe ‘La Baracca’ e chi ci racconta il secondo tempo di questa narrazione si chiama Valter Sorlino, anima dell’associazione insieme alla Presidente, Elena Basso. Sono loro che sono venuti in soccorso di Volpara e si sono mossi per recarsi a monte, recuperare tutti gli oggetti esposti e progettarne il futuro.
«Al momento, tutto il materiale è imballato e sistemato in un garage, in attesa di studiare la loro migliore collocazione» prosegue Sorlino. Le idee ci sono, la volontà di ridare luce ad aratri, seghe, pentole, vestiti, sedie e tutto quanto rappresenti la Val Borbera di oltre un secolo fa non manca di certo agli iscritti de ‘La Baracca’. Si prosegue un passo alla volta, evitando di ‘bruciarsi’, visto l’arrivo della stagione in estiva, che su queste montagne è densa di impegni, feste e sagre. «Prima di tutto, faremo un inventario di tutto ciò che è stato trasferito a Vigo. Alcuni pezzi sono davvero unici, rappresentano oggetti che non esistono più e che difficilmente si possono rintracciare ai giorni nostri. Abbiamo fotografato tutto perché la nostra intenzione è sistemarlo proprio come era a Volpara».
Dentro il museo, gli antichi oggetti occupavano quattro stanze, ma a Vigo si sta pensando di creare uno spazio itinerante. Una parte all’aperto, nel centro del villaggio. Un’altra adagiata tra cantine e saloni. Un’ipotesi, al momento.
Nel numero di Panorama di Novi in edicola l’articolo a cura di Giovanni Guido.