L’incontro all’ex Ilva di Novi con il ministro Urso e il commissario straordinario Quaranta

 

Questa mattina, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, insieme al commissario straordinario Giancarlo Quaranta, ha incontrato le istituzioni locali e regionali e le rappresentanze sindacali e dei lavoratori per discutere del futuro degli stabilimenti piemontesi ex Ilva di Novi Ligure e di Racconigi, insieme al loro indotto che comprende anche la Sanac di Gattinara, e che occupano 3.000 lavoratori in tutto il Piemonte.

Nel corso del tavolo – al quale hanno partecipato oltre al presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio anche l’assessore al Lavoro della Regione Piemonte Elena Chiorino, gli assessori alessandrini Vittoria Poggio e Marco Protopapa, i sindaci dei Comuni di Novi Ligure, Racconigi e Gattinara, il presidente della Provincia di Alessandria, i parlamentari del territorio e le rappresentanze dei sindacati e dei lavoratori – è stato consegnato al ministro Urso e al commissario Quaranta il documento che la Regione ha condiviso con rappresentati del territorio e lavoratori per richiedere garanzie sugli stabilimenti piemontesi.

 

“Continuità produttiva, tutele per i lavoratori diretti e dell’indotto, sicurezza negli stabilimenti sono le priorità del nostro territorio per un settore strategico come è quello dell’acciaio per il Piemonte. – ha dichiarato il Presidente Cirio – Qui entro pochi anni saranno conclusi i lavori del Terzo Valico e della Torino-Lione che fanno parte dei corridoi europei su cui viaggeranno le merci di tutto il continente e che si incrociano proprio in Piemonte, che potrà diventare così sempre più cuore dell’Europa anche dal punto di vista della produzione industriale, assicurando un futuro all’ex Ilva”.

 

Siamo convinti che con l’amministrazione straordinaria si possa finalmente voltare pagina dopo oltre 10 anni in cui si è parlato soltanto di crisi, di cassa integrazione, di chiusura degli impianti per tornare a parlare, invece, di politica siderurgica e industriale e di riapertura e salvaguardia degli impianti e del lavoro” – ha commentato il ministro Urso.

Intanto, nell’incontro di ieri nello stabilimento di Cornigliano, il ministro ha annunciato che ci sarebbero cinque multinazionali interessate ad entrare nella compagine sociale dell’ex Ilva.

Dobbiamo subito mettere in salvaguardia gli impianti, realizzare la manutenzione necessaria anche ai fini della sicurezza del lavoro e dell’ambiente e aumentare la produzione. E creare le condizioni migliori perché a breve, si pensa già prima dell’inizio dell’estate, realizzare una procedura pubblica in cui i soggetti internazionali, le grandi holding della siderurgia, possono presentare in maniera compiuta i progetti che già alcuni ci hanno avanzato al nostro dicastero appena si è capito che c’era la possibilità di tornare a interessarsi dell’ex Ilva e tornare a guardare alla siderurgia italiana” – ha aggiunto Urso.

 

“Abbiamo sentito parole incoraggianti da parte del ministro Urso che, se saranno accompagnate dai fatti, lasciano ben sperare per il rilancio dei siti piemontesi dell’ex Ilva, in modo particolare di Novi Ligure. – commenta il segretario Cisl Piemonte, Luca Caretti – Al ministro Urso abbiamo fatto presente la necessità di far ripartire, in condizioni di massima sicurezza degli impianti, la produzione e le relazioni industriali nel sito di Novi Ligure e degli altri stabilimenti piemontesi, per far rinascere non solo la speranza di futuro ma anche l’economia di un territorio e della stessa regione.”

 

Maggiori dettagli nell’articolo di Maurizio Priano sul prossimo numero di Panorama di Novi, in edicola venerdì 15 marzo.

 

[Foto di Dino Ferretti]