In pole position Jindal Steel per l'ex Ilva
Il gruppo indiano Jindal Steel International ha depositato il 10 gennaio un'offerta vincolante per acquisire l'intero gruppo dell'ex Ilva. Sembra quindi in pole position nella corsa con Baku Steel e Bedrock. Ne ha parlato Narendra Kumar Misra, responsabile per il colosso indiano delle operazioni in Europa, al Sole 24ore. Jindal ha investimenti in corso per 25 miliardi di dollari e un fatturato di 12 miliardi di dollari, autonoma rispetto alla casa madre e specializzata nella produzione di Dri (Direct reduced iron, modo alternativo di produrre ferro con impiego minimo degli altiforni).
L'interesse di Jsi per l'ex Ilva è per consolidare la presenza del gruppo in Europa e integrare gli investimenti fatti nella penisola arabica, soprattutto in Oman da dove arriverebbe il Dri per Taranto. Fonti di approvvigionamento per l'Italia sarebbero le miniere in Camerun, Mozambico e India.
Il ruolo di Novi
Per Narendra Misra l'impianto di Novi si dovrebbe quindi specializzare nella produzione di coils (le bonine) laminati a freddo e tagliati, mentre Genova Cornigliano si concentrerà sui coils decapati a caldo, su banda stagnata e acciaio senza stagno. Dalle sue parole emerge come Novi e Genova siano considerati essenziali per il successo a lungo termine e la sopravvivenza di Taranto. L'ipotesi quindi è che ci possa essere una fase di transizione che potrebbe coinvolgere partner italiani. Assieme a corposi investimenti per modernizzare e aggiornare gli impianti presenti e per la transizione dagli altiforni al Dri.
Per quanto riguarda l'occupazione, dal punto di vista di Misra bisogna mantenere il personale necessario per una produzione più sostenibile adattando il numero dei lavoratori in base alle necessità operative e alle dinamiche del mercato. Porta aperta quindi a future a future assunzioni una volta completata la trasformazione. Nel piano è anche prevista un green card cluster per attirare industrie dell'automotive e della produzione di turbine eoliche.
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