In ricordo de “I Promessi Sposi” diretto da Sandro Bolchi

Nell’inverno del 1967, Novi e il territorio circostante entrarono nelle case di tutti gli italiani. “I Promessi Sposi”, per la regia di Sandro Bolchi, divenne lo sceneggiato più famoso della storia della tv nazionale. Almeno, per quanto riguarda la Rai. Un momento culturale nazionale che il Distretto del Novese ha ricordato in queste ore.

 

Il primo episodio venne trasmesso Domenica 1′ gennaio 1967. Una serie di otto puntate. Dove la ambientazione del Lago di Como nel periodo della peste di inizio 1600 si sposta tra le nostre colline. Il castello nel Comune di Casaleggio Boiro divenne “il castello dell’Innominato”. La scalinata di Pescarenico venne girata alla scalinata dei Cappuccini a Tortona. La Pieve di NoviLigure divenne la chiesa del matrimonio di Renzo e Lucia e, infine, la facciata il Convento di Fra Cristoforo.

 

Il chiostro del Convento della Monaca di Monza venne girato al chiostro del Monastero di Valle di #Gavi e Lido di #Predosa si trasformò sia nel lago di Como che nel fiume Adda. Sempre a Casaleggio Boiro girarono la calata dei Lanzichenecchi, l’incontro dei bravi con Don Abbondio e il rapimento di Lucia mentre a Predosa “l’addio ai monti”.
Grande merito fu di Sandro Bolchi. Infatti, il novese fu trasformato in un set grazie al regista, sceneggiatore e giornalista che nacque a Voghera, 18 gennaio del 1924 da una famiglia di origine novese. E proprio a Novi, infatti, Bolchi riposa nella tomba di famiglia dal 2005. La RAI riuscì in una duplice impresa. Mettere in scena per un pubblico molto ampio il romanzo italiano per eccellenza. Trasformare la TV in un “libro illustrato”, dove far confluire tutti i grandi romanzi storici.
foto tratta dal Profilo Facebook de Il Distretto del Novese