Giornata del Quadrilatero, quando il pallone rotolava nel Piemonte orientale

Si celebra domani, domenica 2 ottobre, la Giornata del Quadrilatero del calcio piemontese. Un tuffo nei ricordi del pallone di cent’anni fa. Quando il “football” spadroneggiava tra i campi del Piemonte orientale.

 

Fango, polvere, palloni di cuoio pesanti come pietre, gloria e pochi soldi. Appena sorpassato il periodo pioneristico, il calcio diventa sport popolare. La Prima Guerra Mondiale ha lasciato un Paese in ginocchio, ma la passione per i calciatori cresce. Le Bianche Casacche della Pro Vercelli, lo squadrone dell’epoca. Il Casale vittorioso nel 1913, uno scudetto storico. Il Novara, che con la Pro si contende, allora come oggi, l’amore di Silvio Piola, il grande bomber che veniva dalle risaie. Rosetta, Caligaris, Giovanni Ferrari e Adolfo Baloncieri ad Alessandria. Nomi che riportano a glorie passate, che la Regione ha voluto celebrare ufficialmente a partire dallo scorso anno.

 

E la Novese? Vero che nelle fantastiche quattro non rientra, ma come non ricordare il glorioso 1922? L’annata della riforma voluta da Vittorio Pozzo, la scissione tra due federazioni. I biancocelesti cittadini che arrivano alla finale di Cremona per il tricolore. La vittoria, unica e indimenticabile, che ha appena compiuto cent’anni. Tempi gloriosi, che anche Novi ricorda con un misto di gioia e malinconia e un tricolore sullo stemma a imperitura memoria.

 

(g.g.)