Francesca Giuso è l’astro nascente del football americano femminile

 

Passione trasmessa dal padre, e ora Francesca Giuso Delalba è una delle più importanti quarterback del football americano femminile italiano. 28 anni e un passato sui pattini con tanti titoli vinti prima del passaggio da uno sport all’altro.

«Mio padre Alfredo ha sempre allenato, la passione e l’interesse per il football americano l’ho mutuata da lui. Ma fino a quattro anni fa, per diversi motivi non avevo mai provato la disciplina. Il campo da gioco l’ho sempre conosciuto e calcato accompagnando papà da piccola ma poi, ho deciso di passare dall’interesse alla pratica. Non è stato facile: per giocare occorreva spostarsi due-tre volte la settimana ad Asti con viaggi notturni da sola che non invogliano ma alla fine ho deciso» spiega Francesca.

 

Asti come prima tappa, Francesca oggi è una dei pilastri delle Piratesse di Savona. La scelta ligure non è casuale: lì allena il padre Alfredo – è anche coach della nazionale italiana femminile della disciplina e vanta un’esperienza ormai ultretrentennale nel settore. Lì Francesca ha trovato il giusto equilibrio sportivo.

Uno sport quasi sempre declinato al femminile ma che da una decina d’anni ha preso piede in Italia: «il pregiudizio è duro a morire. Quando dico che lo pratico i più strabuzzano gli occhi, qualcuno fa insinuazioni sciocche figlie del pregiudizio ma le battute infelici e i pregiudizi ci stimolano a crescere a dimostrare che anche le ragazze possono praticare il football americano. Quello che in tanti non comprendono è che noi siamo ragazze che giocano contro altre ragazze, le sfide fra sessi non hanno senso. Quindi non servono battute o altro: credo che una ragazza possa praticare lo sport che le piace e senza farsi condizionare» prosegue ancora Francesca Giuso.

Il suo ruolo in campo non è marginale perché il quarterback è il regista del football made in Usa, quello che detta i tempi e i movimenti di attacco della sua squadra.

 

Trovate tutte le dichiarazioni di Francesca Giuso nell’articolo in uscita venerdì sul prossimo numero di Panorama di Novi, a cura di Maurizio Iappini.