La nostra intervista a Elena D’Elia

 

Sono la passione per l’arte e il legame con il territorio a guidare il lavoro di Elena D’Elia, giovane restauratrice laureatasi a Torino, sotto l’occhio esperto dei professionisti del centro di conservazione e restauro ‘La Venaria Reale’, e ora ormai prossima alla seconda laurea in Storia dell’Arte, presso la medesima università. L’amore per l’arte non l’ha tuttavia portata lontano non solo dall’Italia, ma dalla sua città di origine. La sua sfida è proprio quella di trasmettere quella profonda passione per la cultura ai suoi concittadini, e rendere l’arte qualcosa di fruibile a tutti. Per esempio, creando un museo civico, che a Novi manca. E nel frattempo curando le esposizioni nei luoghi già a disposizione, come il Museo dei Campionissimi. Proprio qui si svolge il lavoro di Elena, entrata nella squadra del museo circa un anno fa. Ma i suoi obiettivi non terminano qui.

 

Come è iniziata la tua collaborazione con il Museo dei Campionissimi?

«Sono entrata circa un anno fa tramite l’associazione ‘i MattAttori’ e Paolo Plazza, che mi ha dato ampia fiducia e mi ha introdotta nell’organizzazione del Museo. Ora collaboro su più fronti, ma inizialmente sono entrata soprattutto nel settore dell’accoglienza; stavo portando avanti il mio secondo percorso di laurea magistrale in Storia dell’Arte, e il fatto di cominciare a lavorare vicina a casa – io sono molto legata al territorio – facendo qualcosa di inerente al mio percorso di studi è stato per me un’ottima occasione. Ho trovato un ambiente giovane e dinamico che, soprattutto grazie alla presenza della direttrice, Chiara Vignola, è capace di rinnovarsi e organizzarsi secondo le necessità dei giovani. Ho curato prevalentemente la valorizzazione della collezione civica e poi anche mostre temporanee».

 

Nel numero di Panorama di Novi ora in edicola l’intervista completa nell’articolo a cura di Marta Ferrarazzo.