Confermate le condanne per Dattola e gli altri

 

Condanne confermate dalla Cassazione a Domenico Dattola e alle altre persone imputate nel processo dall’operazione Monopoli. Operazione condotta dai carabinieri e dalla guardia di finanza nel dicembre del 2018. Dattola, ex ristoratore di Novi, all’epoca finì in manette. Ma altre 12 persone vennero coinvolte, con tre ristoranti di Novi posti in amministrazione controllata: il Bandiera, il Bunet, e il Franco e Ciccio.

Stando alle accuse Domenico Dattola era il vero titolare dei locali. Avendo creato un sistema con la moglie, Carmen Scaffini, che si basava sull’intimidazione verso le persone alle quali l’uomo prestava soldi a tassi da usura, anche tossicodipendenti e cittadini in difficoltà economica.

 

La condanna per lui in primo grado era di 20 anni, ridotta in appello a 13 anni, 10 mesi e 15 giorni. Capi di imputazione erano detenzione e cessione di droga, lesioni, usura e intestazione fittizia di beni. Per la moglie una condanna a 15 anni, 7 in appello. Per la figlia di quest’ultima, Jasmine Ballardino, un anno e 6 mesi in secondo grado invece dei 2 anni nel primo.

Proprio Dattola, la moglie, Ballardino e altri due, Salvatore Romano, (3 anni e 6 mesi) e Marcello Chiappetta (4) si erano rivolti alla Cassazione. I giudici però hanno respinto tutti i ricorsi, legittimando la sentenza della Corte di Appello. Tra le cose che si ricordano nelle 20 pagine della sentenza le dichiarazioni di un uomo che aveva acquistato per anni cocaina da Dattola, diventato poi vittima delle estorsioni sue e della moglie. Nessuna attenuante generica oltretutto per Dattola per aver insultato i giudici di primo grado. Respinta quindi dalla Cassazione la richiesta di rivedere il giudizio poiché i giudici non avrebbero avuto la giusta serenità.