Seduta fiume per il Consiglio comunale sull’ex Ilva

 

Un ordine del giorno approvato all’unanimità dopo la seduta fiume del Consiglio comunale aperto a Novi sulla questione dell’ex Ilva. “Piena e costante solidarietà alle famiglie dei lavoratori dello stabilimento novese e delle società del relativo indotto per il legittimo timore legato al futuro di tutto il Gruppo” si legge nel documento approvato da tutti i consiglieri.

Un documento che impegna la politica novese “ad adoperarsi presso tutti gli organismi istituzionali e a confrontarsi con la proprietà per scongiurare qualsiasi ipotesi di chiusura dello stabilimento ex Ilva di Novi, garantendo il rispetto dei diritti dei lavoratori e la tutela dell’ambiente e della salute”. Non solo, anche a “vigilare affinché non vengano meno investimenti e manutenzioni che consentano di garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro e la continuità produttiva degli impianti”. E infine “a coinvolgere la comunità cittadina nella difesa dello stabilimento ex Ilva e degli attuali posti di lavoro, promuovendo la ricerca di soluzioni in grado di garantire un solido sviluppo all’azienda nel nostro territorio.”

 

Gli interventi e gli auspici

 

Tanti gli interventi effettuati durante la seduta, tra cui Maurizio Cantello, segretario provinciale della Fiom Cgil; la senatrice Elisa Pirro e altri onorevoli come Chiara Gribaudo, Brando Benifei e Antonio Misiani; Salvatore Pafundi (Fim Cisl), con il segretario generale di Alessandria, Marco Ciani. Tantissimi anche i lavoratori e sindacalisti, pronti a scioperare il 24 novembre.

 

Foto di UIL Alessandria

 

Il Consiglio comunale novese auspica anche che “il Governo metta in atto tutte le azioni necessarie affinché l’Italia possa continuare ad essere un Paese produttore d’acciaio in particolare con il rilancio di tutto il Gruppo ex Ilva” e che “venga garantita la continuità occupazionale e reddituale dei lavoratori e si mantengano i livelli di produttività dell’intero Gruppo, nella consapevolezza che dalla sorte dello stabilimento novese dipendono sia le prospettive occupazionali ed economiche di un bacino territoriale ben più vasto di quello del solo territorio comunale, sia le prospettive di crescita industriale della siderurgia come settore strategico dell’economia nazionale”. E il pensiero ai lavoratori attorno all’ex Ilva: “si riconosca che accanto alle difficoltà delle maestranze direttamente interessate, corrisponde il disagio dei lavoratori autonomi e dei dipendenti delle aziende che rappresentano l’indotto attorno all’Ilva di Novi, ai quali devono essere garantiti piani di rientro dei crediti vantati”.

 

Sullo sciopero del 24 Salvatore Pafundi ha auspicato che venga sfruttato al meglio dato che non c’è più tempo da perdere e si tratta di un momento cruciale per le maestranze. “Decideremo le modalità delle 8 ore di sciopero a Novi, riunendoci con Fiom e Uilm”.

 

(In copertina foto di Dino Ferretti).