Il gruppo di volontari della Casa del Giovane è ora in viaggio per tornare a casa

 

Missione compiuta per il gruppo di volontari novesi della Casa del Giovane che sabato scorso è partito alla volta dell’Ucraina per consegnare i 1233 chili di viveri recuperati grazie alla raccolta di cibo avviata nei mesi scorsi a Novi, Tortona e Basaluzzo.

Il gruppo formato da Stefano Gabriele, Giampiero Fasciolo e da quattro giovani volontari della Casa del Giovane è arrivato a Leopoli ieri pomeriggio. Tanta la gratitudine dimostrata da don Egidio Montanari, il sacerdote orionino che gestisce il centro Divina Provvidenza “Opera Don Orione”, nei confronti dei gruppi che hanno collaborato alla raccolta di generi alimentari destinati alle circa 250 persone che vengono accolte e aiutate tutti i giorni nel centro situato nella periferia nord di Leopoli. “Ringrazio tutti gruppi e le associazioni che hanno collaborato alla raccolta, e in particolare i volontari della Casa del Giovane.  – spiega don Egidio – Questo è il primo gruppo di giovani a venire e sono stati molto coraggiosi a farlo, ed è un gesto davvero bello di cui siamo molto grati”.

 

Ora il gruppo è in viaggio per tornare a casa, portando con sé il bagaglio di questa esperienza e tanta soddisfazione per l’aiuto dato. “Siamo partiti senza sapere cosa aspettarci e con un po’ di preoccupazione, dopo le immagini che abbiamo visto al telegiornale e sui vari mezzi di informazione. – spiegano i volontari – Siamo stati felicemente sorpresi dal fatto che, nonostante la situazione, le persone cercano di vivere normalmente, il tutto sempre con il peso sulla coscienza che ovviamente ci sia una guerra, però senza farsi demoralizzare da tutto questo. Da dopo Natale la situazione in queste zone si è un po’ calmata ma c’è una grande povertà, con persone o famiglie intere che non lavorano o stipendi davvero bassi, e la guerra ha peggiorato ulteriormente le cose”.

 

“La nostra iniziativa è una piccola goccia, ma questa goccia ha rincuorato gli animi e i cuori di queste persone. E’ più il gesto in sé che la quantità di aiuto ad essere stato apprezzato. – aggiunge Stefano Gabriele – Ma è importante soprattutto sottolineare la sensibilità dei nostri ragazzi Tiberio, Raimondo, Marco e Tommaso, che hanno avuto il coraggio di mettersi in gioco per dare una mano a queste persone”.

 

(f.r.)