Confermata la condanna da parte della Corte dei conti per Teresa Gandolfo

 

Confermata la condanna per l'ex direttrice dell'asilo nido di Arquata. La prima sezione d'Appello della Corte dei conti ha quindi confermato la sentenza di primo grado.
Una cifra enorme quella che la donna dovrà risarcire al Comune. Si parla infatti di circa 551mila euro. Per la sentenza Teresa Gandolfo ha incassato, dal 2005 al 2017, parte delle rette dell'asilo dei genitori, che consegnavano direttamente a lei.

La sentenza chiarisce che si è arrivati a questa cifra in base a una perizia richiesta dal giudice contabile. Redatta poi da un consulente con la collaborazione del Comune.

 

L'indagine scaturita da un sopralluogo dell'allora assessore all'istruzione, Nicoletta Cucinella (oggi vicesindaco). Si scoprì che il numero dei bambini era molto più alto di quelli iscritti. Il sindaco Albero Basso presentò denuncia alla Procura dopo. Questo a seguito di indagini interne, dalle quali era emerso un ammanco monetario di grosse dimensioni, causato dalla Gandolfo, in carica da decenni. Si legge che nell'asilo nido venne scoperto «un plico di fogli assimilabile a un registro di contabilità, distinti per anno e mese, nel quale la direttrice annotava le generalità di tutti i bambini ospitati e l'importo delle rispettive rette mensili che erano state versate nelle sue mani dai genitori». Annotazioni che partivano dall'anno scolastico 2004-2005.

 

L'avvocato Emiliano Bottazzi incaricato dal Comune di Arquata per recuperare il credito. In sede penale, la condanna per Teresa Gandolfo è di due anni per truffa e peculato. Il risarcimento per il Comune è invece di 360mila euro.