L’allarme sulla riduzione del raccolto di nocciole in Piemonte

 

Drastica riduzione del raccolto di nocciole: i cambiamenti climatici si fanno sentire sul comparto in tutta la regione. Questo l’allarme lanciato da Coldiretti Piemonte, visto che da ormai tre anni il comparto corilicolo si ritrova ad affrontare eventi climatici avversi, con l’alternarsi di fenomeni siccitosi prima, seguiti da piogge persistenti nel periodo primaverile, che ne hanno compromesso la produzione. La situazione è drasticamente peggiorata quest’anno, come confermato dallo scarso raccolto, nonostante le operazioni siano ancora in corso, come evidenziano i dati di Coldiretti Piemonte.

Il pensiero va ovviamente alle realtà locali che utilizzano le nocciole, come la Novi o la Bodrato Cioccolato.

 

“La situazione è grave e preoccupante per l’economia dell’intero territorio piemontesespiega Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria e membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore corilicolo -. Il comparto in dieci anni ha avuto una crescita notevole in termini economici e di produzione, passando da 15 mila a quasi 28 mila ettari di superfici coltivate, ma negli ultimi anni si è assistito ad una progressiva riduzione dei volumi con un calo generalizzato di produzione, dalle colline tradizionalmente vocate delle Langhe agli impianti di pianura dove è possibile l’irrigazione. Situazione che si aggrava ulteriormente anche per la presenza della fauna selvatica”.

 

“A fronte di una crisi come quella di quest’anno, senza precedenti, abbiamo chiesto alla Regione lo stato di emergenza del settore affinché si possano mettere in atto tutte le misure necessarie a sostegno del comparto, per esempio attraverso lo strumento della ricerca scientifica, indirizzata verso l’analisi e la comprensione delle cause e dei fattori che stanno portando a questi risultati estremi. È necessario un sostegno alla corilicoltura e alle imprese che credono nelle produzioni di qualità, impegnandosi col loro lavoro a preservare i territori”, concludono Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale.