CIT, dal Tribunale sessanta giorni per presentare i documenti del concordato preventivo
Arriva una boccata di ossigeno per il CIT. Il Tribunale ha concesso all’azienda novese sessanta giorni per presentare tutti i documenti necessari a corredo della richiesta di ammissione alla procedura di concordato preventivo. Il dottor Leonardo Marta è stato nominato commissario giudiziale, commercialista di Torino, che si relazionerà periodicamente con l’amministratore della società Silvio Mazzarello. La parola adesso torna alla politica.
La conferenza dei capigruppi è convocata per domani sera. Motivo: mancanza del numero legale che ha causato la la sospensione del consiglio comunale di ieri sera. Mentre quella di stasera rinviata a data da destinarsi. Le posizioni sono note e per il momento consolidate. I tre consiglieri ex leghisti di “Solo Novi”, Marco Bertoli, Francesco Bonvini e Cristina Sabbadin, e Francesca Chessa (ex Forza Italia, oggi Fratelli d’Italia), non partecipano. Non intendono votare le delibere necessarie per mettere in vendita le quote del Cit. Motivo? A seguito dei pareri negativi forniti dal Segretario comunale e dal Collegio dei Revisori dei Conti.
Anche i Democratici per Novi sono contrari al provvedimento proposto dalla Giunta. Nella conferenza stampa tenuta poche ore fa hanno chiarito la loro posizione per bocca del capogruppo Simone Tedeschi: “Motivi di merito e politici: di merito perché la delibera non ci convince, politici perché a Novi non c’è più una maggioranza e il sindaco deve prenderne atto”. L’Assessore Maurizio Delfino ieri sera ha annunciato di essere disposto ad incontrare i rappresentanti dei dipendenti del Cit e ha proposto di farlo non appena sarà pronto il bando per la ricerca del socio privato, prima della pubblicazione. Giancarlo Topino, segretario provinciale della Filt Cgil, ha ribadito le preoccupazioni del sindacato e dei lavoratori. Soprattutto per la situazione in cui versa l’azienda e ha nuovamente chiesto l’inserimento delle clausole sociali. Clausole a tutela dei loro posti di lavoro e dei diritti acquisiti.
L’amministratore unico del Cit, Silvio Mazzarello, sconfortato dalle sceneggiate a cui ha assistito nelle riunioni del consiglio comunale, sta pensando di rassegnare le sue dimissioni: “È inconcepibile che venga strumentalizzato il Cit per interessi politici finalizzati a far cadere la giunta Cabella”.