Cade la Giunta Cabella, al voto nel 2023
Cade la Giunta Cabella. Marco Bertoli, Francesco Bonvini e Cristina Sabbadin del gruppo consiliare di Solo Novi. Lucia Zippo del Movimento 5 Stelle. Rocchino Muliere, Luca Patellil, Alfredo Lolaico, Simone Tedeschi e Stefano Moro dei Democratici per Novi hanno rassegnato, nella mattinata di venerdì primo luglio, le dimissioni da consiglieri comunali. Termina, così, dopo tre anni esatti l’amministrazione Cabella che era stata eletta nel 2019. Nei prossimi giorni verrà nominato un commissario e nella primavera del 2023 si terranno elezioni anticipate.
Il fatto è stato comunicato dai nove consiglieri comunali nel corso di una conferenza stampa tenutasi davanti al museo dei Campionissimi.
Una serata convulsa
Simone Tedeschi, capogruppo consiliare dei Democratici per Novi, ha sottolineato che, senza votare a favore, nel Consiglio comunale di ieri avrebbero consentito l’approvazione del bilancio di previsione. E, anche, con una richiesta formale da parte del Sindaco, a concedere del tempo per la presentazione di un bilancio di previsione. Bilancio che rispondesse ad alcune delle criticità sollevate in sede di commissione consiliare.
Tutti i consiglieri comunali della opposizione hanno sottolineato il mancato rispetto da parte del sindaco e della ex maggioranza consiliare. I quali sono letteralmente fuggiti dalla seduta mentre questa avrebbe potuto tranquillamente proseguire dato che erano presenti ai loro posti i nove consiglieri comunali di Solo Novi, Democratici per Novi e Movimento 5 Stelle.
Nove consiglieri comunali su diciassette e quindi il numero legale c’era. Mancanza di rispetto, anche da parte del presidente del consiglio comunale Oscar Poletto che terminato l’intervento del sindaco non ha concesso la parola ai consiglieri comunali della opposizione e ha chiuso la seduta. Nel corso della conferenza stampa è stato prefigurato il reato di interruzione di pubblico servizio con la possibilità di adire le vie legali. Lo stesso Marco Bertoli ha fatto presente che, come promesso, avrebbe consentito l’approvazione del bilancio di previsione.
(foto di Dino Ferretti)
(m.p.)