Emanata la sentenza inerente al contenzioso fra Gestione Acqua e Amag Reti idriche
Alcuni giorni fa è stata emanata la sentenza del Tribunale di Alessandria: Gestione Acqua non deve ricevere un euro da parte di AMAG reti Idriche e da Comuni Riuniti Belforte srl e in più è stata condannata a pagare interamente tutte le spese legali e processuali.
Sulla vicenda è intervenuta con alcune considerazioni la Lega Lavoriamo per Novi con il consigliere comunale Giacomo Perocchio alle quali è seguita una risposta da parte di Gestione Acqua.
“Da ormai 3 anni a Novi-si legge nel comunicato stampa- c’è un’accesa discussione su un credito che Gestione Acqua vanterebbe nei confronti di AMAG Reti Idriche e di Comuni Riuniti Belforte s.r.l. La richiesta di Gestione Acqua si basa su una presunta perequazione fra le società che gestiscono le reti idriche nel nostro bacino.”
Continuando: “Per il Partito Democratico novese il fatto che AMAG Reti Idriche e Comuni Riuniti Belforte avevano un debito nei confronti di ACOS è sempre stato un dogma ed è stato ripetuto fino alla nausea. Illustri esponenti della sinistra locale, l’attuale Sindaco Muliere ed ex dirigenti di ACOS hanno rilasciato interviste e scritto numerosi articoli in merito sempre supportando la solita tesi.”
Aggiungendo: “Non solo dal Partito Democratico, ma anche da altri politici locali, sono state rilasciate con molta superficialità dichiarazioni spesso bellicose del tipo ‘’Vogliamo i 2 milioni che ci deve AMAG’
“Ricordo benissimo– scrive Perocchio-le reazioni e gli attacchi ricevuti quando provai a dire che forse questa ‘’perequazione’’, con un passaggio di liquidità tra aziende, non era così fondata e che sarebbe stato meglio uscire da una visione puramente privatistica ed aziendalistica per la gestione di uno dei beni pubblici più importanti come è l’acqua. Neanche a dirlo: la Lega novese fu pesantemente accusata di subalternità nei confronti di Alessandria, la storia è più che nota.”
Continua nella nota Giacomo Perocchio: “La sentenza del Tribunale di Alessandria, alla quale la vicenda è stata demandata nelle decisioni, gli esponenti di Amag Reti Idriche e quelli di Comuni Riuniti Belforte, dipinti da parte della politica novese come approfittatori, avevano ragione a dire che la perequazione non esisteva e non era prevista in nessun contratto.”
Quindi la richiesta: “Prima di tutto mi aspetto che il presidente di Gestione Acqua Stefano Gabriele venga a relazionare in maniera approfondita in consiglio comunale: la preoccupazione principale è che i tanti mutui ed i finanziamenti ottenuti facendosi forza di questo presunto credito possano essere rivisti dalle banche dopo la sentenza.”
“Io credo – conclude Giacomo Perocchio – che la nuova sfida, se non si vuole lasciare in mano solamente ai privati e a Società quotate in Borsa la gestione della risorsa idrica, sia iniziare a pensare ad un gestore veramente unico, un gestore pubblico al 100%, un gestore dei Comuni e dei Cittadini. L’obiettivo deve essere garantire il servizio universalmente sul nostro territorio mantenendo una tariffa adeguata, chi ha pensato di gestire le reti idriche per fare profitto fa parte del passato.”
Acos: il tribunale riconosce l’istituto della perequazione
Sulla sentenza del Tribunale di Alessandria interviene con un comunicato stampa Gestione Acqua.
“Gestione Acqua-esordisce il comunicato stampa- comunica che in data 11 gennaio 2024, è stata emessa sentenza del tribunale di Alessandria inerente al contenzioso fra Gestione Acqua e Amag Reti idriche, relativamente alla richiesta da parte di Gestione Acqua di un credito pari a 2 milioni e 375 mila euro secondo le risultanze della consulenza tecnica, affidata dai tre Gestori (AMAG Reti idriche, Comuni Riuniti e la stessa Gestione Acqua), relativamente al calcolo della perequazione per l’anno 2020.”
Secondo Gestione Acqua “la sentenza non interviene nel merito economico del contenzioso fra le parti ma legittima l’istituto della perequazione quale strumento per garantire ai singoli gestori l’equo riparto dei ricavi a copertura dei costi operativi e pluriennali da investimenti sostenuti da ciascun Operatore, all’interno dell’Ambito, principio alla base della regolazione tariffaria e sancito dalle vigenti disposizioni di Legge.”
Riconoscendo quindi “Il giudizio di primo grado, rigetta le pretese economiche di Gestione Acqua, in quanto il giudice, ha ritenuto che il mandato dato dai tre Gestori al Consulente per il calcolo di perequazione (da cui discendono le pretese economiche della società) difettasse di potere vincolante fra i tre Committenti. (AMAG Reti idriche, Comuni Riuniti e Gestione Acqua. In tale ottica, ritenuto carente il vincolo di mandato dato al Consulente, il Giudice ha valutato di non potersi esprimere nel merito del contenzioso fra Gestori, esortando gli stessi, a ricercare una metodologia di riparto perequativo consensualmente condivisibile.”
Concludendo quindi: “Gestione Acqua, pur riservandosi le opportune tutele legali fino alla conclusione della vicenda giudiziaria, auspica il corretto ripristino dei normali rapporti fra i Gestori, coerentemente all’esortazione contenuta nella sentenza del Tribunale di Alessandria.”
(m.p.)