Proseguono le indagini per l’anziana morta dopo la visita al San Giacomo

 

La denuncia presentata ai carabinieri di Gavi non lascia spazio a dubbi: per i familiari della vittima Rosaria Speranza è stata abbandonata a sé stessa. Dopo le dimissioni al San Giacomo nonostante i grossi problemi respiratori l’anziana è morta fra le braccia del marito, Claudio Corti. Rosaria Speranza, 76 anni, abitava a Genova ma villeggiava a Borghetto. Una tragedia avvenuta il 26 dicembre, dopo che la donna era stata dimessa a seguito della visita effettuata da un “medico a gettone”. Cioè quei dottori ingaggiati dalle cooperative e prevalentemente destinati all’attività di Pronto soccorso.

 

Rosaria Speranza era affetta da broncopneumopatia cronica ostruttiva, nel triage al Pronto soccorso era con un “codice arancione”. Dopo i controlli però ecco il foglio di dimissioni («si rimanda al medico curante, si consigliano visita di controllo e aerosol una volta al giorno») da M.B. Una dottoressa con contratto di collaborazione all’ospedale di Cosenza, ma che faceva la spola con Novi per la cooperativa Amaltea. Poi il dramma: tornata a Borghetto, la donna era deceduta dopo una grave crisi respiratoria, tra le braccia del marito, che non si dà pace. Subito l’indagine avviata dalla Procura, con l’iscrizione di M.B. nel registro degli indagati.

 

Le reazioni non si sono fatte attendere: l’Asl-Al ha avviato l’istruttoria interna, mentre l’onorevole Federico Fornaro, deputato di Articolo1, ha chiesto l’intervento del Ministro della Sanità.

 

Le prime ricostruzioni

 

Nella ricostruzione della dottoressa, sospesa cautelativamente (secondo quanto dice Giuseppe Fiore, avvocato della cooperativa), Rosaria Speranza avrebbe insistito per essere dimessa. Sempre secondo la sua ricostruzione non manifestava chiaramente sintomi sospetti di una crisi di quel calibro. Al Pronto soccorso quindi la donna genovese avrebbe avuto i parametri regolari. Per il marito però l’anziana aveva 87 di saturazione e nessuno l’avrebbe considerata. Non solo, stando alle sue parole al pronto soccorso avevano lasciato la donna a vagare con un foglio in mano. Claudio Corti commenta anche la reazione degli operatori del 118, sbalorditi di fronte ai parametri con la quale Rosaria Speranza era stata dimessa. Insieme ai figli Rosario e Fabrizio si è affidato agli avvocati Gennaro Velle e Rosario D’Arrigo.