Evolversi sul piano tecnico per offrire un servizio dagli standard sempre più elevati ai propri clienti non è più sufficiente.
Ne è consapevole Andrea Bailo, titolare dell’azienda di impianti di sicurezza STEI di Novi Ligure, che sta puntando moltissimo anche sulla formazione manageriale.
Migliorare la gestione interna, la pianificazione e le capacità di leadership, dunque, sono uno step obbligato per far crescere la propria realtà aziendale e portarla ad un livello superiore, con un conseguente beneficio generale per i lavoratori ed il territorio.
Proprio per crescere come imprenditore e professionista, Andrea ha partecipato insieme a Martina Fossati, responsabile amministrativa della STEI, ad un percorso formativo molto particolare.
Il suo nome è LeaderHorse e si avvale della psicologia equina per insegnare alle aziende come gestire la leadership con i propri collaboratori, clienti e fornitori.
L’evento LeaderHorse si è tenuto in Puglia, precisamente a Fasano (Br), il 19 ottobre scorso e ha visto circa venti imprenditori impegnati in uno dei tondini del maneggio Parco di Mare di Montalbano di Fasano, faccia a faccia con uno dei cavalli della struttura.
Il percorso è stato ideato da Donato Attomanelli, formatore e scrittore pugliese, affiancato in questa occasione dall’horsemanship trainer professionista Francesco Melpignano.
La giornata si è divisa in due momenti: nella prima parte i due formatori hanno spiegato ai partecipanti che cos’è la leadership, quante tipologie di leader esistono e quali sono le caratteristiche che un leader dovrebbe mostrare di avere in ambito lavorativo.
Non solo: si è parlato anche dell’etologia dei cavalli.
Come nasce il parallelismo tra uomo e cavallo?
È presto detto. Nel mondo equestre è cruciale essere in grado di leggere il linguaggio corporeo dei cavalli per comprendere i loro stati emotivi e le loro intenzioni, soprattutto tenendo presente che in questo nobile animale la comunicazione avviene al 90% attraverso il linguaggio del corpo.
Un altro punto di contatto tra uomo e cavallo è il comportamento che questi assumono in gruppo. Nel branco di cavalli, proprio come nei gruppi di lavoro, c’è una scala, una gerarchia sociale non regolare che vede quasi sempre la presenza di un leader e di cavalli gregari. Questo principio è valido anche per gli uomini e, attraverso alcuni esercizi, è possibile allenarsi ad acquisire leadership e autorevolezza nel proprio gruppo di riferimento.
«Relazionarmi con questo animale – ha dichiarato Bailo ai microfoni di La Repubblica – mi ha insegnato a comprendere che non tutti, clienti e collaboratori, hanno gli stessi tempi. Ho capito anche che a volte è necessario essere più duri e che un vero leader deve
fare la differenza all’interno della sua azienda, orientando i propri collaboratori in una direzione piuttosto che in un’altra».
Bailo, insieme a molti altri colleghi imprenditori arrivati da ogni parte d’Italia, ha potuto imparare sul campo valori significativi per la sua crescita come persona e professionista, partecipando ad un progetto che è certamente destinato a ripetersi.