Tre anni per eliminare la peste suina

 

“Ci vorranno tre anni almeno per l’eradicazione della Peste suina africana, ma il Piemonte per il momento è promosso per quanto sta facendo. Nelle aree di restrizione non bisogna abbassare la guardia e, soprattutto, serve un maggior impegno da parte delle Province e del mondo venatorio. Chiederò alla comunità piemontese ulteriori sforzi, con i servizi veterinari attivi h 24”. Lo ha detto il commissario nazionale Vincenzo Caputo, nominato dal Governo lo scorso mese di febbraio, nella seduta congiunta di Terza e Quarta commissione della Regione Piemonte.

Attualmente sono otto le Regioni italiane interessate dalla malattia, tra le quali il Piemonte e le limitrofe Liguria, Lombardia ed Emilia Romagna. In Piemonte sinora sono stati abbattuti circa settemila capi dei quali 4300 nelle aree di restrizione.

 

Maiali e cinghiali sani possono contagiarsi tramite contatto con animali ammalati, per questo, come ha annunciato il commissario, si è iniziato ad utilizzare anche gli elicotteri per la rimozione delle carcasse infette dei cinghiali ed anche l’Esercito per il controllo dei corsi d’acqua. Il commissario ha anche chiesto “tolleranza zero per i cinghiali nei centri abitati”, nonché il coinvolgimento sempre più diretto dei sindaci.

Sono circa un milione e cinquecentomila i cinghiali in eccesso sul territorio nazionale. Caputo ha recentemente firmato l’ordinanza che procede alla revisione complessiva delle misure adottate dallo scorso anno: armonizza le misure di eradicazione, controllo e prevenzione della malattia da applicarsi nelle zone infette, in quelle di restrizione e confinanti, e fornisce nuove indicazioni di controllo. Caputo ha inoltre annunciato una nuova ordinanza per il contrasto del commercio abusivo delle carni di cinghiale.