Oro per l’Italia con Alice Nardo

 

La prima edizione dei campionati continentali Under 21 Femminili incorona l’Italia regina d’Europa. In finale le azzurrine superano 3-2 (17-25, 25-17, 15-25, 25-19, 15-11) la Serbia e salgono sul gradino più alto del podio. Con la nostra Alice Nardo in squadra, nata a Pozzolo Formigaro.

 

Avvio equilibrato della finale tra Italia e Serbia ma le azzurrine faticano a trovare continuità ed è la Serbia a vincere il primo set (17-25).

Nel secondo set le ragazze di coach Pieragnoli tengono alto il ritmo e la Serbia fatica a contenere. Le azzurrine continuano a concertare un ottimo gioco e chiudono agevolmente (25-17) e riportano in parità il conto.

Nel terzo set azzurrine in difficoltà e la Serbia chiude sul 15-25.

Reazione delle azzurrine in avvio di quarta frazione. Ritrovata efficacia in tutti i fondamentali l’Italia non lascia spazio alla Serbia e porta la partita al tie-break (25-19).

Il quinto set è combattutissimo sin dall’avvio. È l’Italia, con Omoruyi a segno, a passare avanti al cambio campo. Un mani out di Diop porta il punteggio sull’11-9 e il Pala Tatarella si infiamma. Le azzurrine con determinazione chiudono (15-11) e conquistano l’oro.

 

Il tabellino

 

ITALIA-SERBIA 3-2 (17-25, 25-17, 15-25, 25-19, 15-11)

ITALIA: Omoruyi 19, Graziani 6, Frosini 1, Cagnin 12, Nwakalor 4, Bartolucci 3; Armini (L), Monza, Diop 17, Nardo, Marconato 4. Ne: Bolzonetti. All. Pieragnoli.

SERBIA: Tisma 4, Tica 21, Osmajic 16, Taubner 11, Kockarevic 4, Malesevic 11; Gocanin (L), Mandovic, Savicevic, Cvetkovic, Novosel. Ne: Grabic, Vrcelj, Pakic (L). All. Boricic.

ARBITRI: Miklosic (SLO), Medvid (UKR)

DURATA SET: 22’, 23’, 24’, 25’. 21’

ITALIA: 5 a, 13 bs, 9 mv, 30 et

SERBIA: 2 a, 16 bs, 7 mv, 31 et.

 

Le 12 azzurrine oro ai Campionati Europei Under 21 femminili

Palleggiatrici: Valentina Bartolucci, Sofia Monza (C)

Opposti: Binto Diop, Giorgia Frosini

Schiacciatrici: Alessia Bolzonetti, Emma Cagnin, Alice Nardo, Loveth Omoruyi

Centrali: Emma Graziani, Giulia Marconato, Linda Nwakalor

Libero: Martina Armini