I cinque ragazzi erano finiti nei guai dopo una spedizione punitiva nei boschi di Bosio

 

Tutto ha avuto origine dal mancato pagamento di una partita di mezzo chilo di hashish destinata ad un rave nel Viterbese nell’estate del 2021, che ha poi dato vita ad una vera e propria spedizione punitiva, avvenuta una notte di settembre dello stesso anno nei boschi di Bosio, nei confronti del giovane debitore che poi raccontò l’accaduto ai Carabinieri.

Un episodio che fece finire nei guai altri cinque ragazzi della zona che, il 18 febbraio 2022, vennero arrestati dai Carabinieri: Giovanni Caratto, 27 anni di Pozzolo Formigaro; Luca Capuano, 28 anni di Serravalle; Riccardo Giotta, 27 anni di Novi Ligure; Francesco Napoli, 26 anni di Serravalle; Daniele Shima, 23 anni di Serravalle.

Mercoledì scorso, si è svolta l’udienza al Tribunale di Alessandria, davanti al Gup Stefano Tacchino. Tra le accuse mosse dalla Procura detenzione due chili di hashish al fine di commerciarla per solo uno dei ragazzi, lesioni aggravate, rapina – poiché quella sera furono prelevati uno zaino, delle casse musicali e altro – ed estorsione.

Al termine dell’udienza di mercoledì, il Gup ha deciso per l’assoluzione del 23enne Shima ( difeso dagli avvocati Rosella Monti e Alessandro Suffia) per mancanza di prove, mentre per gli altri si è proceduto al patteggiamento, come concordato in precedenza con la Procura. Per Giovanni Caratto (difeso dall’avvocato Maddalena Pavacci) patteggiati due anni e sei mesi, mentre per Giotta, Napoli e Capuano rispettivamente due anni e due mesi.