Acinatum, un vino che unisce le nostri valli, presentato a Libarna il 4 settembre
Sarà presentato sabato 4 settembre Acinatum, il vino che viene dal passato. A Libarna, nell’ambito di Attraverso Festival, un convegno dal nome evocativo farà conoscere al mondo l’Acinaticum, un vino che non c’era e che viene dal passato.
Si tratta di un passito nato dalla passione di un gruppo di amici. Amici che hanno deciso di realizzare il vino dal nome che arriva dal mondo latino, unendo nella fermentazione le uve di Cortese e Timorasso. Quasi un connubio tra le valli Borbera e Lemme, unite idealmente nella città antica di Libarna. Congiuntura in passato e si spera anche in futuro di due mondi che quelle valli rappresentano e rappresentavano.
La nascita di Acinatum
L’Acinaticum o Passito di Libarna è nato da una sorta di chiacchierata fra amici. Francesco Bergaglio e Davide Ferrares, enologi e i viticoltori Ezio Poggio, Maurizio Montobbio e Gian Paolo Repetto. Il gruppo si è posto l’obbiettivo di realizzare in un solo prodotto una valorizzazione della storia e dell’enologia locale. A fine vendemmia 2018, nelle cantine di Ezio Poggio a sono arrivati 150 chili di Timorasso e altrettanti di Cortese, che dopo la passitura in celle ad hoc hanno visto i loro grappoli pigiati in un tornio antico.
Libarna romana a Serravalle
La passitura era una tecnica conosciuta dai Romani, fondatori di Libarna, che producevano l’Acinaticum, bevanda antenata del Recioto, vino oggi prodotto in Valpolicella. Mentre il vino fermentava e si preparava, il gruppo di amici ha pensato al nome, ha scelto l’etichetta ad hoc e ha lanciato la sua presentazione nel corso di un convegno in cui il protagonista sarà il “Passito dal Passato”, l’Acinaticum di Libarna.
Un prodotto studiato per fare promozione al territorio attraverso un vino unico nel suo genere. Chi lo ha assaggiato nei primi mesi di conservazione nelle botti ha avvertito un gusto sorprendente, con il sapore della frutta essiccata come l’albicocca che spicca in un colore giallo dorato.
