Permessi e divieti per la peste suina

 

Angelo Ferrari, direttore dell’Istituto sperimentale Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, è stato nominato commissario per l’emergenza relativa alla peste suina. Questo a seguito del vertice tra i ministri della Salute, Roberto Speranza, e delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, a cui hanno preso parte il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi.

“Ora che si è trovato l’accordo sul commissario, al quale diamo il nostro supporto tecnico-operativo per una proficua collaborazione come già è in atto da tempo con l’Istituto Zooprofilattico, è necessario accelerare sulle misure straordinarie per il contenimento dei cinghiali da attuare con urgenza sul territorio. Oltre a definire le modalità e i criteri di distribuzione dei ristori stanziati col il decreto Sostegni Ter a favore dei nostri allevamenti”. Commentano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa Delegato Confederale.

Al termine dello stesso incontro l’assessore regionale alla Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ha illustrato il contenuto della circolare della Direzione Sanità del Piemonte. Circolare che chiarisce quali siano le attività permesse nella zona infetta e nell’area confinante. “È necessario adottare ogni misura utile a limitare il disturbo della fauna, ma specifica nel dettaglio quali attività sono consentite.”

 

Permessi e divieti

 

Nella zona infetta sono ammesse le attività all’aperto svolte sulle strade provinciali e comunali. E in generale su tutte le strade asfaltate, sulle strade private necessarie per raggiungere le abitazioni, i luoghi di lavoro e i fondi agricoli di proprietà. Anche sulle strade necessarie a raggiungere le strutture recettive aperte al pubblico, nelle aree verdi cittadine e nelle aree ricreative.

Permane il divieto di lasciare in libertà i cani e gli altri animali domestici. Per contro restano libere le attività agro-zootecniche, come pastorizia, ricerca e raccolta del tartufo in aree separate e distinte dall’ambiente boschivo-forestale.

Regole precise anche per le attività di manutenzione e pulizia dei boschi. No ai mezzi pesanti, sì ai tagli connessi ad approvvigionamento di legna da ardere.

Il recupero della fauna selvatica proveniente dalla zona infetta deve essere autorizzato dal Servizio Veterinario della Asl.

È confermata la macellazione immediata dei suidi detenuti all’interno di allevamenti bradi e semibradi e allevamenti misti che detengono suini, cinghiali ed ibridi.

 

“In collaborazione con l’Assessorato regionale dell’Agricoltura, la Provincia di Alessandria, gli Atc, la Protezione civile, i Carabinieri forestali e le Associazioni di volontariatoosserva l’assessore Icardi -, continua il monitoraggio capillare del territorio per procedere alla individuazione e geo-referenziazione delle carcasse di cinghiali deceduti per la ricerca del virus della peste suina. L’obiettivo è poter ottenere in tempi brevi i dati epidemiologici necessari a definire con ragionevole probabilità l’effettiva area di circolazione virale. Attività propedeutica alla redazione di un Piano di eradicazione della Peste Suina Africana”.