Violenza sulle donne. I Carabinieri in soccorso con numeri e informazioni dettagliate
Il 25 novembre il Mondo celebrava la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. Un tema che il nostro settimanale ha trattato in maniera approfondita, tra eventi in ricordo e informazioni utili. Non dobbiamo, però, fermarci al ricordo simbolico di un giorno.
Le violenze vi sono 365 giorni l’anno. I femminicidi sono una triste costante nelle notizie di cronaca nera. Ecco, allora, che l’importanza della denuncia diventa fondamentale. I Carabinieri di Tortona, nei giorni scorsi, hanno rilasciato un documento informativo con tutti i dettagli inerenti a questo tema molto sensibilie.
Occorre, in prima battuta, avvisare il Pronto Soccorso e le Forze dell’Ordine. I Carabinieri sono l’organo di prossimità, con stazioni presenti anche in piccole realtà provinciali. A loro va presentata la denuncia. Esiste, inoltre, il numero anti violenza e stalking 1522 di pubblica utilità. Disponibile 24 ore su 24, per consulenza legale e psicologica multilingue, per poter aiutare le donne di ogni Paese che subiscono violenze. Oltre a quello del Centro antiviolenza Me.dea Onlus: 800 098 981. Il centro è presente sia ad Alessandria che a Casale.
Esistono, inoltre, misure di protezione e la presenza sul territorio di centri anti violenza e case rifugio, con assistenza legale e diritto all’interprete gratuiti. In tema legale, inoltre, ricordiamo che l’articolo 24 del Decreto Legislativo 80 del 2015 riconosce il risarcimento danni e il congedo indennizato di novanta giorni per le lavoratrici.
Infine, occorre ricordare che la violenza si cela sotto differenti forme. Oltre a quella fisica, rientrano in questa categoria quella psicologica, sessuale, economica e gli atti persecutori. Carabinieri e Forze dell’Ordine ribadiscono l’importanza di agire in tempo, se la casa dove si vive non è un posto sicuro, occorre utilizzare i numeri riportati in precendenza. Il discorso, inoltre, va allargato oltre il cerchio famigliare. “Se la tua vicina subisce violenza, chiamaci. Possiamo aiutarla” scrivono i militari dell’Arma. Perchè essere indifferenti è complicità.