Omicidio di Arquata, l’Appello conferma l’ergastolo a Traverso

Per l’omicidio avvenuto ad Arquata il 6 febbraio 2018, la Corte d’Appello ha confermato l’ergastolo per Mauro Traverso.

 

L’uomo uccise la madre nella casa di Borgata Pessino, nei pressi di Varinella, legandola con delle fascette da elettricista. La lasciò per giorni nella casa, in vendita, con riscaldamento e luce spenti, in una sistemazione di fortuna. Fino a che Iginia Fabbri, 71 anni, spirò per ipotermia il 6 febbraio. Le ricerche dell’assassino si erano protratte per molto tempo. Traverso, infatti, venne arrestato cinque mesi dopo il ritrovamento del cadavere. Viveva, con la sua compagna, ad Asti.

 

La sentenza di primo grado, del luglio 2020, aveva condannato Traverso, all’epoca dei fatti 46enne, all’ergastolo. Non vi erano dubbi, infatti, che fosse lui l’unico responsabile della morte della madre nell’inverno di tre anni fa. La difesa aveva sostenuto l’innocenza dell’imputato. Cercando di provare la tesi raccontata dal figlio della vittima, secondo cui la madre fu sequestrata da balordi a cui aveva sottratto cinquanta grammi cocaina. Una tesi rigettata dai magistrati che, poche ore fa, hanno confermato la sentenza di primo grado. Ergastolo per omicidio e sequestro di persona.

 

Durante le fasi dell’arresto, alcuni parenti affermarono che non poteva essere stato Traverso l’omicida. La sentenza di stamattina chiude, forse, il capitolo su questo efferato episodio.