La Novese batte la Gaviese 2 a 0

 

Alla Novese piacciono i derby. Dopo il successo con l’Arquatese, i biancocelesti fanno loro la sfida con la Gaviese con il classico 2-0 nell’anticipo delle 18 di sabato. Un gol per tempo in una sfida non entusiasmante sotto il profilo del pathos e del livello tecnico, permettono alla squadra di mister Greco di incamerare tre punti preziosi; per converso, la Gaviese deve riflettere su un cammino sino a questo momento a singhiozzo, fatto di alti e bassi e di poca continuità di rendimento.

 

Novese-Gaviese viene vinta da chi tira in porta perché gli ospiti della vallemme impiegano quasi 90’ per impensierire Canegallo.

Per la verità il match è bloccato, con due squadre che si equivalgono ma la concretezza della Novese è evidente nella fase di non possesso dove i padroni di casa chiudono ogni varco e alla Gaviese non resta che provare per le vie centrali dove un monumentale Olivieri e una coppia di difensori centrali impeccabile (Cimino-Pintabona) non fanno passare nulla.

 

Se Greco opta per un 4-3-2-1 con Russo a fungere da boa per Bosic e Paini, Taverna si affida al 4-2-3-1 con l’ex Giordano lasciato troppo solo per poter essere incisivo. Alla prima vera occasione Novese in vantaggio: rovesciata favolosa di Russo e palla in angolo.

 

Dal corner arriva una palla in mezzo che Motta di testa al termine di un batti e ribatti insacca per la gioia dei tanti tifosi di casa. Perché gli oltre 350 presenti erano uno spettacolo nello spettacolo.

Nel finale di frazione la Gaviese osa qualcosa sui calci piazzati ma senza fortuna. Stesso leit motiv nella seconda frazione di gioco con gli ospiti padroni del gioco ma incapaci di verticalizzare la manovra e con le fasce laterali non sfruttate anche per la doppia copertura voluta da Greco.

 

Nel finale di match i biancocelesti mettono al sicuro il risultato con un gol di Paini: Russo manovra un pallone e fa da sponda per Bosic il cui tiro respinto trova il guizzante puntero novese pronto ad insaccare. Poi il nulla fino al triplice fischio eccezion fatta per un rasoterra di Suverato.